Opera, il Sindaco Fusco avverte il Prefetto: «Tensioni sociali per l’invio forzato dei profughi»

Il primo cittadino leghista sigla il patto fra sindaci con i comuni di Cologno Monzese, Inzago, Cambiago e Trezzo sull’Adda per resistere all’accoglienza che la Prefettura vuole imporre

Ettore Fusco

Ettore Fusco Sindaco di Opera

«Il ruolo del Prefetto – ha dichiarato il Sindaco di Opera Ettore Fusco - non è quello di distribuire profughi sui territori; se le attività delle prefetture dovessero limitarsi a questo, potrebbero chiudere anche domani». Non ha usato mezzi termini il Sindaco di Opera nel corso della conferenza stampa che si è tenuta  lunedì 27 marzo alle 14,30 nella sala giunta di Villa Casati, a Cologno Monzese. Qui, il Sindaco di Opera insieme ai primi cittadini di Cologno Monzese, Cambiago, Inzago e Trezzo sull'Adda hanno siglato un “patto tra i Sindaci" per far fronte all'emergenza sociale data dal problema “immigrazione”.  «Il prefetto ha il compito di garantire sicurezza e ordine pubblico – ha sostenuto il primo cittadino leghista – se la presenza di clandestini, richiedenti asilo o profughi su un territorio può rappresentare un’importante criticità o minaccia per la sicurezza dei cittadini, non  trovo corretto e giusto ostinarsi con il volerli inviare e creare, così, tensione sociale. A Opera, per esempio, c’è un tessuto sociale molto caldo e come è già accaduto con zingari, inceneritore o altri problemi, c’è gente pronta a fare le barricate. E questo è quello che nel mio territorio accadrà se la minaccia, che pare una ripicca, sarà portata avanti ed è ciò di cui il prefetto dovrà rispondere alle istituzioni ed ai cittadini. A Opera, seppure ci fossero disponibilità di spazi, non vi è – conclude Fusco - la volontà di alimentare il business illegale del mercato degli esseri umani a scapito delle sempre più numerose famiglie italiane o straniere residenti in difficoltà».