Ponte sul Fiume Adda, Lucente: «Le necessità dei cittadini poste in secondo piano, a farne le spese nuovamente i pendolari»

Duro commento del Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, sulla vicenda della mancata verifica di compatibilità ambientale sul Ponte di Bisnate: «Città Metropolitana di Milano un Ente inefficiente»

Franco Lucente

Franco Lucente Capogruppo Fratelli d'Italia Consiglio Regionale della Lombardia

«Ho più volte segnalato l’importanza del raddoppio del ponte di Bisnate, sulla Strada Provinciale Paullese - dichiara Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia -, un progetto che è fondamentale venga portato a termine. La lettera pervenuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti però  dimostra ancora una volta l’inefficienza di Città Metropolitana nel gestire alcune situazioni, un comportamento superficiale che in questo caso sta letteralmente bloccando la realizzazione del raddoppio strategico del ponte sull’Adda. Dopo che lo stesso ministro Danilo Toninelli si è interessato alla vicenda, ora risulta che al Ministero non è mai pervenuto il progetto del ponte e che né Città Metropolitana né la provincia di Cremona hanno provveduto a versare i 25mila euro dovuti al Ministero dell’Ambiente per la verifica di compatibilità. Accade troppo spesso che le necessità dei cittadini di quest’area vengano poste in secondo piano, e già la Paullese presenta diverse problematiche, dal traffico all’incuria.  Già nel luglio 2015, l’assessore regionale all’economia Massimo Garavaglia aveva annunciato il finanziamento del progetto per raddoppiare il viadotto sull’Adda da parte di Regione Lombardia, con un investimento pari a 15milioni di euro.  Inoltre lunedì 25 giugno il Provveditore aveva finalmente inviato il parere alla Provincia di Cremona e alla Direzione generale del Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) che ha avviato l’istruttoria in vista della richiesta di delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) necessaria per il via libera ai lavori. La strada – conclude l’ex Sindaco di Tribiano -era ormai in discesa ma ora cambia tutto. Trovo sconcertante che a causa della trascuratezza messa in atto dai due enti in causa (Città Metropolitana e Cremona), a farne le spese siano nuovamente i pendolari».