Manifestazione contro il “caro Tari” a Melegnano: le minoranze compatte sulle dimissioni dell’assessore al Bilancio

Tra i commenti della maggioranza Pd spicca quello di Dario Ninfo che chiede cautela

Protesta di piazza contro il caro Tari

Protesta di piazza contro il caro Tari presenti associazioni di categoria, commercianti, artigiani, cittadini e vari organi di stampa

Dopo le proteste di piazza che nella mattinata di giovedì 16 maggio 2019 hanno visto la partecipazione di associazioni di categoria, artigiani, commercianti e cittadini sotto le finestre del Comune di Melegnano non sono mancate anche le dichiarazioni politiche, raccolte da 7giorni.
A cominciare da Vito Bellomo, capogruppo di Forza Italia e presente in piazza, che ha dichiarato: «Ci aspettiamo ora dei provvedimenti chiari per risolvere definitivamente questa situazione. A livello politico adesso è chiaro che l’amministrazione comunale abbia voluto fare cassa sui contribuenti. Ora dovranno togliere dal bilancio quei tre milioni di crediti che avevano inserito per il 2019-2021. Con la lettera del sindaco cade anche lo scaricabarile fatto sino a oggi sulla Giunta precedente, cioè la mia. A questo punto mi auguro prendano una decisione anche sull'assessore al Bilancio, del quale avevo già chiesto le dimissioni poi formalizzate da tutte le minoranze in consiglio comunale, che fino a ieri ha sostenuto questa assurda linea sulla Tari».
Anche Lucia Rossi, capogruppo di Insieme per Melegnano interpellata subito dopo la manifestazione, ha concordato: «La lettera del sindaco Bertoli è un clamoroso dietrofrónt e una sconfessione dell’assessore al Bilancio. Adesso è l’amministrazione comunale che deve fare una proposta concreta senza rovesciare tutto sul Consiglio comunale e sulle commissioni. Ci sono due mozioni da discutere, una sui Regolamenti e una sulle dimissioni dell’assessore Pietrabissa, mi auguro si faccia il prima possibile».
Pietro Mezzi, capogruppo di Sinistra per Melegnano-Melegnano Progressista, raggiunto telefonicamente dopo la protesta, ha affermato: «È stata una manifestazione importante, segno del distacco fra amministrazione comunale e comunità locale. La presa di posizione di questa amministrazione con la lettera del sindaco è una marcia indietro tardiva e scarica le responsabilità ad altri. Come già detto respingiamo con forza il tentativo. L’amministrazione comunale deve assumersi le proprie responsabilità e in tal senso sarebbe già un grande segnale invitare l’assessore al Bilancio a un passo indietro. C’è uno scontento palpabile nella comunità, è evidente, e non riguarda solo commercianti e artigiani ma tutti i cittadini».
Giuseppe Di Bono, capogruppo Lega, raggiunto per via telematica ha rinnovato quanto già espresso in altre occasioni: «La lettera del sindaco dimostra che avevamo ragione fin dall'inizio: la questione Tares/Tari, se ci fosse stata la volontà politica, avrebbe potuto essere gestita ben diversamente e, in effetti, se l’amministrazione avesse fatto il proprio dovere, non sarebbe neanche iniziata. Gli estremi di legge per gestire diversamente la tariffazione delle aree c’erano, purtroppo se ne accorgono solo ora. Certo, ammettere i propri errori è sempre onorevole, ma non è sufficiente, né il sindaco può limitarsi a rimettere la questione al Consiglio comunale e alle commissioni. Ci aspettiamo adesso proposte concrete su cui lavorare, nell'interesse dei cittadini, dei commercianti, degli artigiani e della città tutta. Ribadisco il concetto: la battaglia è appena iniziata, non ci fermeremo finché non verrà ristabilito un giusto criterio di equità e finché le tante attività colpite da questa inaudita impreparazione non saranno davvero al sicuro».
Alessandro Lambri, vice-capogruppo Pd, raggiunto telefonicamente ha riepilogato: «Da un punto di vista amministrativo, mi pare che l’incontro che c’è stato con la Confcommercio sia andato bene e le richieste presentate nel documento consegnato a mano al sindaco sono state accettate. Direi che sostanzialmente c’è stato un accordo tra le due parti sulla proposta del sindaco dell’interpretazione autentica del Regolamento. Personalmente ho sempre appoggiato e cercato di indirizzare i colleghi verso questo tipo di azione, ma bisogna dire che non era facile anche a causa delle interpretazioni portate avanti dall'ufficio tributi e dalla società Andreani, cosa che ha portato alla situazione attuale. La diversa interpretazione porterebbe a una modifica retroattiva che varrebbe per tutti i contribuenti, non solo per i commercianti. Il che non implica che le sanzioni non ci saranno, ma perverranno solo a chi dovrà pagarle e secondo la tariffa differenziata. La revisione dei Regolamenti invece servirà a sanare la situazione per il futuro. Verranno quindi ricalcolate le tariffe e in caso di dovuto minore, verranno effettuati degli sconti sul tributo futuro. Ritengo che in tal senso stiamo andando anche incontro alle richieste della Lega e che questo possa essere condiviso anche da altri. L’amministrazione comunale ora deve trovare i pareri legali che possano avvalorare questa interpretazione ma tocca agli organi politici preposti, commissioni in primis per decidere l’iter da seguire e, poi, al Consiglio comunale che ha potere per decidere dell’interpretazione del Regolamento. Oggi è stato detto pubblicamente che si punta ad arrivare alla metà di giugno con la conclusione di questo iter». Di parere più prudente il consigliere Pd Dario Ninfo, che afferma: «Il tema degli accertamenti è sicuramente molto sentito in città, sia per le utenze domestiche che per i commercianti, quindi se ci sono strade per mitigare la situazione è giusto seguirle. In commissione sarà possibile vedere gli aspetti tecnici, ma prima di dire che si possa intervenire in maniera retroattiva bisogna avere ben chiari gli effetti che si possono produrre e gli impatti. Un provvedimento del genere va valutato attentamente in presenza di pareri legali certi. Quindi se da un lato c’è piena disponibilità a lavorare, occorre estrema cautela dall'altro».
Elisa Barchetta
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