Elezioni, Milano e il suo fermento, raccontato da Carla Bruschi (F.I.): «Arte e cultura chiave per la ripartenza della nostra città»

«La cultura come elemento capace di disinnescare le tensioni sociali, anche nei quartieri problematici», questo il fil rouge dell'intervista del vicedirettore de "Il Giornale" Francesco Maria Del Vigo alla candidata consigliere per il Comune di Milano

Francesco Maria Del Vigo intervista Carla Bruschi

Francesco Maria Del Vigo intervista Carla Bruschi Il vicedirettore de Il Giornale e la candidata consigliere di Forza Italia a Milano

Milano, 19 settembre 2021, presso Auditorium di Villa Torretta al confine fra Viale Sarca e Sesto San Giovanni si è tenuta la manifestazione organizzata dal Candidato Consigliere comunale Alessadro De Chirico di Forza Italia. La giornata si è sviluppata in quattro dibattiti. Il primo in programma "Milano e il suo fermento artistico e culturale" ha visto come ospiti oltre all'artista Carla Bruschi canditata consigliere comunale nelle file di Forza Italia, anche Raffaele Todaro Assessore alla Cultura del Muncipio 9, Aleardo Caliari, attor eregista e fondatore della Comagnia "Il teatro della memoria", Glauco Cavaciuti noto gallerista milanesee Elena Fontanella Consigliere del sottosegretario di Stato all'editoria.
L'intervento di Carla Bruschi attuale Presidente del Consiglio di Peschiera Borromeo (MI) ha riscosso appalusi a scena aperta, eccone i passaggi principali:
Mi occupo di politica attiva da molti anni. Il programma elettorale della coalizione di centrodestra che noi di Forza Italia abbiamo contribuito a stendere, è un programma ambizioso, ma non è un libro dei sogni. Milano da sempre corre con un motore dalle alte prestazioni, che prescinde da chi amministra. In questi ultimi 10 anni l’amministrazione comunale ha circolato con il freno a mano tirato, a volte opprimendo la libera iniziativa che ha fatto grande Milano nel mondo. Un bravo amministratore deve prendere le grandi espressioni creative, culturali, economiche, artistiche, la grande capacità innovativa della nostra città, valorizzarle e con un fil rouge unirle simbolicamente in un'unica grande proposta attrattiva, che sarà per forza di cose, una proposta IRRESISTIBILE, come illustra uno dei “valori” alla base del programma a pagina 10.
Alla base della ripartenza di questa città non ci può essere che la “Cultura”.
Ma cosa si intende per Cultura, questa parola di cui molti abusano?
La definizione che da la Treccani è:

Cultura. L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire lo spirito, a sviluppare o migliorare le facoltà individuali, specialmente la capacità di giudizio.

Quindi semplificando più cultura, più crescita dei cittadini, più crescita delle imprese, più occupazione.
Nel nostro programma da pagina 41 a 46, sono esposte una serie d'iniziative formidabili, spiegate minuziosamente che danno l’idea di come Milano possa crescere sotto questo aspetto. Questa mattina voglio soffermarmi su alcuni aspetti importanti di questo programma, che sono la chiave per il rilancio di tutta la nostra città, sia da punto di visto artistico culturale, ma anche di quello economico e turistico. Cultura deve significare socializzazione e inclusione. Milano è città della contemporaneità, la città di Leonardo e del Futurismo: deve tornare a essere un’avanguardia dei diritti civili, delle strategie politiche, delle iniziative culturali. Bisogna realizzare una politica di luoghi aperti in grado d'integrare i cittadini nella vita associativa milanese, sia valorizzando le grandi istituzioni culturali del capoluogo lombardo, sia prestando attenzione alle realtà di periferia con un progetto amministrativo di ampio respiro, quinquennale. Come dice spesso il professor Giorgio Grasso Critico d'arte e docente universitario, l’arte e la cultura devono essere alla portata di tutti. Per cui ci si deve orientare verso una bellezza diffusa nei luoghi della città, bellezza progettuale, creativa in grado di costruire socialità culturale. La cultura come elemento capace di disinnescare le tensioni sociali, anche nei quartieri problematici. La cultura deve uscire dai palazzi, confrontarsi e vivere a stretto contatto con questa città. Deve essere elemento trainante per l’occupazione. In periodo Pre Covid nel 2019 a Milano sono arrivati 11 milioni di turisti nell’area metropolitana, potrebbero essere tre volte tanti, trainando tutta l’economia cittadina. Non bisogna dimenticarsi che il sindaco di Milano è anche sindaco di Città metropolitana. E allora ecco che le mostre, le esposizioni, le iniziative culturali possono diventare itineranti, occupando le piazze, entrando in relazioni diretta con le eccellenze agro alimentari milanesi, creando una proposta IRRESISTIBILE.
Infine chiudo con una considerazione che ho maturato durante il mio impegno politico, sociale e artistico a favore della parità di genere e contro la violenza sulle donne. Prendere per mano tutti i nostri cittadini, fin dall’infanzia, trasmettere loro le basi culturali per una crescita interiore e consapevole è la strada che dobbiamo intraprendere, ne ho avuto la prova quando nel 2019 a Roma ospite della fondazione Bulgari ho presenziato all’inaugurazione del Punto Luce di Ostia nel quale è stato appeso un mio quadro. Ho parlato con gli operatori che mi hanno spiegato che queste scuole di arti e mestieri gestite da Save The Children sono fondamentali al rilancio sociale delle periferie. E allora nel programma di Luca Bernardo Sindaco di Milano c’è un capitolo importante, il rilancio delle scuole civiche milanesi: istruzione e cultura sono imprescindibili per il rilancio di Milano e Forza Italia è il motore che può dare il via a questo cambiamento.