Milano, il Consiglio comunale approva l’azzeramento (quasi) totale della Cosap. Ma per i ristoratori è ancora troppo poco

Palazzo Marino dà il via libera al dibattuto provvedimento: annullato il Canone di occupazione del suolo pubblico da marzo a ottobre. Ma ancora non basta: domani ristoratori di nuovo in piazza

Dopo giorni di febbrile lavorio, nella giornata di giovedì 14 marzo il Consiglio comunale di Milano ha alla fine approvato la misura che prevede l’azzeramento della Cosap, il Canone di occupazione del suolo pubblico cittadino. La misura, proposta dal Pd e firmata inoltre dal capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale e dal consigliere comunale del gruppo misto Andrea Mascaretti, artefice anche l’assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran, è dunque realtà. Il versamento della tassa sarà sospeso per il lasso di tempo compreso tra le date del 1° marzo e del 31 ottobre 2020. 

La delibera del consiglio comunale meneghino, ventilata da tempo, va ad integrare una misura presente nel dl Rilancio presentato dal premier Giuseppe Conte nella serata di mercoledì 13 maggio. In concreto, palazzo Marino rende la norma retroattiva e ne estende la validità ai due mesi di lockdown, marzo e aprile, non rientranti nel decreto governativo. La tassa sarà sospesa per tutte le nuove licenze fino al 31 ottobre e per le licenze in essere dal primo di marzo al 31 ottobre. Soddisfatto della buona riuscita dell’intervento il sindaco Beppe Sala, il quale ha ringraziato i consiglieri «perché sono stati rapidi, adesso toccherà a noi avere la stessa velocità limitando al massimo la burocrazia per cercare di concedere quegli spazi. E saremo ultra flessibili, ovviamente rimarranno i limiti di sicurezza e il fatto che i pedoni si potranno muovere con facilità. Cercheremo di dare una mano a bar e ristoranti che sono in una situazione drammatica».

Se parte dell’opposizione plaude al traguardo raggiunto grazie alla cooperazione tra le forze politiche e i diretti interessati, la Lega resta sul piede di guerra. «Questa delibera è un piccolo passo per i commercianti, che però è stato fatto in ritardo. Se l'amministrazione avesse prodotto prima questo documento si potevano già dare risposte concrete per lunedì. Noi avevamo già chiesto quanto approvato da due mesi», ha commentato il consigliere leghista Gabriele Abbiati. 

Quanto fatto è certamente un passo avanti in direzione di una ripresa da svilupparsi in maniera sinergica tra amministrazione e piccola imprenditoria ma, a quanto sembra, la misura è ancora insufficiente. È per tale ragione che i ristoratori milanesi hanno annunciato per domani una nuova protesta che si terrà nella mattinata di sabato 16 maggio in piazza Duca d’Aosta, nei pressi della Stazione Centrale, al grido di «L’Italia s’è desta-Uniamoci adesso». In molti chiedono ora all’amministrazione un ulteriore sforzo per annullare il Canone (Cosap) sino al termine dell’anno 2020. Resta infine da chiarire il nodo Tari, la Tassa sui rifiuti per cui il governo ha annunciato un fondo di copertura per eventuali cancellazioni ai commercianti durante i mesi di quarantena. Le speranze che su questo tema si possa agire in modo celere ed efficace restano flebili e, a detta del segretario generale di Confcommercio Milano Marco Barbieri, esse sono «affidate a un impegno che la giunta ha informalmente preso per azzerare o comunque alleggerire l’imposta attraverso il Fondo di mutuo soccorso lanciato dal sindaco oppure attraverso una rimodulazione del contratto di servizio con Amsa».


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