Milano, moschea abusiva, Piscina e Sardone: «Migliaia di persone nella moschea di Cavalcanti, Prefetto intervenga sulle omissioni di Sala»

«È intollerabile che un magazzino, con il divieto della permanenza di persone, venga utilizzato come spazio di ritrovo e come sede di una sorta di scuola per bambini musulmani»

Milano, la situazione in via Cavalcanti 8

Milano, la situazione in via Cavalcanti 8

Milano, 2 maggio 2022. «Non hanno pace i residenti di via Cavalcanti 8. Nonostante i processi e le sentenze, la moschea continua a ospitare migliaia di persone», denunciano Samuele Piscina e Silvia Sardone, Consiglieri Comunali di Milano. «Dalle ore 5 di stamane, nel luogo di culto abusivo si sono riunite migliaia di persone per festeggiare la fine del Ramadan, in barba a qualsiasi regola e sicurezza». I due esponenti della Lega criticano la situazione: «Non sono state sufficienti le condanne (anche penali) subite dall’imam Abu Hanif P., primo rappresentante della Bangladesh cultural and welfare association, nel settembre 2019 per l’uso improprio dello scantinato, un magazzino accatastato C2, sito 8 metri sotto il livello del suolo al piano -2 della palazzina, senza condotti d’areazione e vie di fuga, nonché sito di fianco al locale caldaia. È intollerabile che un luogo adibito a magazzino, nel quale è vietata catastalmente la permanenza di persone, venga utilizzato come spazio di ritrovo da migliaia di individui e come sede di una sorta di scuola per bambini musulmani. Tutto ciò ovviamente alimenta i rischi per la sicurezza delle persone che fruiscono abusivamente di questo spazio, a partire dai più piccoli, e di tutti i cittadini residenti nello stabile. Proprio in questo luogo fece visita il Sindaco Sala nella campagna elettorale del 2016, promettendo l’immediato sgombero non appena eletto. Nonostante il Comune sia ampiamente informato sulla problematica, a distanza di 6 anni la situazione è rimasta invariata e il Sindaco, responsabile del corretto utilizzo dello stabile, nulla ha fatto di concreto per far rispettare le regole», concludono i due esponenti leghisti. «È l’ennesima conferma di come per Sala esistano cittadini di serie A, gli extracomunitari ai quali tutto è concesso, e cittadini di serie B, i milanesi che vengono sommersi di multe al primo sbaglio. Il Comune ha la responsabilità di mettere i sigilli allo stabile prima che succeda l’irreparabile, come ricordato al Sindaco dagli abitanti del palazzo che lo hanno denunciato. L’omissione perpetrata di Sala deve finire immediatamente, per questo chiediamo al Prefetto un intervento immediato nei confronti del Sindaco».