Roberto Maroni condannato a un anno di reclusione per pressioni illecite a Expo 2015

L'ex governatore della Lombardia, e già segretario federale della Lega Nord, è stato condannato a un anno e a 450 euro di multa

Roberto Maroni

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Roberto Maroni, è stato condannato a un anno nel corso del processo in cui era accusato di pressioni illecite finalizzate all'ottenimento di vantaggi a due sue collaboratrici. Il pubblico ministero aveva chiesto due anni e mezzo di pena ma i giudici della quarta sezione di Milano lo hanno riconosciuto colpevole solo di uno dei due reati che gli venivano contestati, la turbata libertà del contraente per l'affidamento alla ex collaboratrice Mara Carluccio di un incarico in Eupolis, ente di ricerca della Regione, legato a Expo. Assolto "perché il fatto non sussiste", invece, dal reato di induzione indebita per avere esercitato pressioni illecite finalizzate a far partecipare a una missione a Tokyo un'altra sua ex collaboratrice, Mariagrazia Paturzo, a cui, secondo l'accusa, Maroni sarebbe stata legato da una "relazione affettiva".  «Vengo assolto e condannato allo stesso tempo. Un colpo al cerchio e una alla botte per una raccomandazione mai fatta - è il commento dell'ex governatore lombardo - Sono deluso, ma non mi scoraggio: ribadisco la mia totale estraneità a qualsiasi comportamento illecito e proprio per questo sono certo che in appello verrò completamente assolto». Nello stesso processo è stato condannato a un anno anche Giacomo Ciriello, ex capo della segreteria politica di Maroni; dieci mesi per l'ex segretario generale del Pirellone, Andrea Gibelli e sei mesi per la Carluccio a cui sono state concesse le attenuanti generiche. Il collegio ha disposto l'interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena per Maroni, Ciriello e Gibelli. La non menzione della condanna nel casellario giudiziario, invece, è stata disposta per tutti tranne che per l'ex governatore. Guai in arrivo anche per per Paturzo, Isabella Votino portavoce dell'ex governatore, per l'avvocato Cristina Rossello, amica di Paturzo e parlamentare di Forza Italia e per l'allora direttore generale di Eupolis Alberto Brugnoli per i quali Il collegio ha anche disposto, come chiesto dal pm, la trasmissione degli atti per falsa testimonianza.