“I pesci combattenti” della Piscina Melegnano |Gallery|
Il team paralimpico in cui si fa inclusione “alla grande”
Lunedì 10 settembre 2018 si è tenuta la riunione del team nuoto paralimpico Piscina Melegnano e 7Giorni è stato invitato come quotidiano locale per raccontarvi questa realtà piuttosto nuova nel mondo del nuoto di Melegnano.
Il progetto nasce da un’idea di Roberto Florindi, istruttore e tecnico paralimpico della Federazione italiana nuoto paralimpico (Finp) e condivisa poi dalla collega e altro pilastro del team Paola Pellegri, nonché dalla direzione della società Piscina Melegnano di Fabio Siviero; per creare un gruppo che fosse anzitutto “luogo” di confronto e interazione senza l’imposizione di obiettivi tecnici o agonistici. Partito con tre ragazzi, il team conta oggi dodici atleti, e – a differenza di quanto accade nei gruppi del nuoto paralimpico anche a livello di federazioni – unisce in un unico gruppo nuotatori con disabilità fisiche e nuotatori con disabilità intellettive relazionali per non creare alcuna divisione.
Così dopo i saluti del rientro, i ringraziamenti e le presentazioni di rito, Roberto e Paola hanno introdotto le novità per la nuova stagione. La prima novità è un bellissimo e ulteriore progetto di inclusione tra il team paralimpico di Melegnano e i ragazzi della Federazione italiana nuoto (Fin) del Gonzaga Sport Club Milano. I ragazzi del gruppo di Roberto e Paola avranno infatti la possibilità di nuotare insieme ai ragazzi normodotati del Gonzaga tutti i sabato pomeriggio e a titolo gratuito.
Come ha affermato Erich Persico, General Manager del Gonzaga Sport Club Milano: «Credo in questo progetto e credo tantissimo in Roberto e ci piacerebbe moltissimo, pur essendo distanti e comprendendo i possibili problemi logistici, avervi qualche volta da noi perché riteniamo potrebbe essere un grossissimo momento di crescita per i nostri ragazzi e per voi perché riteniamo estremamente importante integrare le due realtà del nuoto».
Lo sviluppo del progetto del nuoto paralimpico a Melegnano, comprende una seconda novità, cioè la possibilità di nuotare due volte a settimana, il lunedì e il mercoledì, anziché una sola come avveniva fino allo scorso anno. Non si tratta di un’imposizione come allenamento, ma di un’opportunità in più per dare continuità alla mobilità psicofisica degli atleti paralimpici avendo uno spazio aggiuntivo con un allenatore a bordo vasca. Il tutto sempre in accordo con la direzione della società Piscina Melegnano e a costi comunque contenuti per i nuotatori, perché come ha detto il direttore Fabio Siviero: «Noi siamo felici di supportarvi in quest’attività e vi seguiremo per tutta la stagione, dedicandovi anche ulteriori spazi perché per noi ciò che è più importante è il vostro impegno, più di qualunque costo». La società inoltre riconosce anche per la stagione 2018-2019 ai nuotatori paralimpici gli ingressi omaggio per il nuoto libero nei giorni del martedì e del venerdì.
Naturalmente non poteva mancare lo sponsor, nella persona di Marco Corsaro, orgoglioso di sostenere un simile progetto: «Devo dire che Roberto, con il suo progetto, mi ha ispirato e la possibilità di supportare un’iniziativa come quella del nuoto paralimpico per me e la mia azienda è stata una bellissima opportunità e un grande privilegio».
Gli appuntamenti che attendono i nuotatori paralimpici sono diversi e riguardano non solo le “tappe” già raggiunte negli anni precedenti (come le gare a Bergamo, Brescia, Tradate, ecc.) ma anche i campionati italiani giovanili e master fino all’obiettivo “più grande”: i campionati regionali.
Nel corso della serata Roberto ha invitato ufficialmente a entrare in squadra due ragazzi, Eracles e Giacomo, con cui ha lavorato in rapporto uno a uno per circa due anni. Eracles è un ragazzo non vedente, che alla fine della stagione 2017-2018 con il percorso singolo con l’istruttore era arrivato a nuotare i 50 metri dorso con partenza e virata in acqua. Giacomo si è allenato con Roberto singolarmente ma ha già provato a nuotare con il team paralimpico.
L’importanza del lavoro degli istruttori tecnici la spiega proprio Eracles: «Vorrei ringraziare Roberto perché io ho iniziato un percorso con lui e tra noi al di là del nuoto si è creato un rapporto di amicizia, per cui è vero io magari ho bisogno di qualche attenzione in più, però quando nuoto – che sia a stile, a cagnolino o in qualsiasi altro modo – io mi concentro e penso a nuotare, poi ci sono i momenti in cui con Roberto scherziamo e tutto questo mi fa bene».
Alla serata di “apertura” della stagione ha partecipato anche Cristina De Tullio presentata da Roberto come carissima amica, grandissima nuotatrice nonché appassionata di acque libere. Cristina ha presentato un altro aspetto di uno sport come il nuoto, che lei e Roberto vorrebbero far provare anche al team paralimpico: «Il nuoto in acqua libera è un obiettivo molto bello e assolutamente raggiungibile da tutti ed è un momento dello sport fortemente aggregante. Negli ultimi anni tanti atleti paralimpici si sono affacciati a questa disciplina, che non è facile perché si può essere campioni in vasca ma si possono incontrare delle difficoltà a superare certi blocchi e paure fuori dalla piscina. Le prime volte si possono affrontare le acque libere affiancati da nuotatori esperti, quindi preparatevi in quest’ottica e allenatevi perché il lago e il mare vi aspettano».
Al termine della riunione Roberto e Paola hanno deciso di mostrare al team il film documentario di Riccardo Barlaam “I Pesci Combattenti”, che racconta la storia di sette atleti paralimpici – Federico Morlacchi, Arjola Trimi, Giulia Ghiretti, Alessia Berra, Fabrizio Sottile, Arianna Talamona e Francesca Secci – durante la loro preparazione per i Giochi paralimpici di Rio 2016.
L’intento di Roberto e Paola nel mostrare il docufilm ai loro ragazzi è stato quello di evidenziare l’importanza dell’impegno ma anche dello stare insieme e fare gruppo al di là di quello che può essere l’obiettivo dell’Olimpiade, che ovviamente non è qualcosa a cui tutti possono arrivare indipendentemente dall'essere o meno portatori di disabilità, perché come dice Roberto: «Non tutti sono Federico Morlacchi o Federica Pellegrini, di atleti di quel livello ce ne sono uno ogni chissà quanti anni».
Ma c’è da dire che i risultati ci sono. Davide, uno dei ragazzi del team, infatti, aveva iniziato il suo percorso nel nuoto con la paura di mettere persino la testa sott'acqua. Nella scorsa stagione è invece arrivato a tre secondi dal tempo necessario per accedere ai campionati italiani: ha registrato un tempo di 46 secondi nei 50 stile libero categoria S 12 e i tempi per i campionati erano di 43 secondi.
Insomma, il team paralimpico di Roberto e Paola è a prima vista un gruppo davvero eterogeneo per età, tipologia di disabilità, sesso; ma vederli insieme è come guardare una qualsiasi squadra impegnata e ben affiatata. Ciò che colpisce maggiormente è la pacatezza con cui tutti accolgono le novità – visibilmente felici ma allo stesso tempo con una sorta di consapevolezza che li tiene coi piedi per terra – e soprattutto il “cameratismo” che si respira stando in mezzo a loro. Ciascuno dei ragazzi e delle ragazze ha delle criticità, ma c’è un grande spirito di squadra e sicuramente anche questo contribuisce ai risultati che questi “pesci combattenti” di Melegnano hanno raggiunto, considerata anche la “giovane età” del gruppo.
Nel corso della serata 7Giorni ha dunque cominciato a conoscere Ciro, Riccardo, Marco, Dario, Samuel, Valentina, Gianfranco, Matteo, Eracles, Giacomo, Simona, Ettore e Davide: ognuno ha una propria storia, del tutto peculiare, e 7Giorni cercherà di raccontarle tutte seguendoli negli allenamenti e nelle gare.
Elisa Barchetta