Olimpia Milano: cosa manca per fare strada in Eurolega?
Il primo anno dell'era Messina a Milano sta passando inesorabilmente tra alti e bassi. L'inizio è stato sfolgorante in Eurolega e disastroso in campionato
24 marzo 2020
Con un bilancio di 14 vittorie e 7 sconfitte in Serie A e di 12 successi e 16 ko in Eurolega quella dell'Olimpia Milano non può, al momento, essere considerata come una stagione positiva. Partite con grande ambizioni, rinforzate dall'arrivo in panchina di Ettore Messina e in campo di Sergio Rodriguez, le “scarpette rosse” stanno faticando più del previsto in tutte le competizioni e il progetto è già in discussione. La stagione, però, non è ancora finita (il campionato è sospeso fino al 3 aprile) e c'è tempo per invertire la tendenza.
Il primo anno dell'era Messina a Milano sta passando inesorabilmente tra alti e bassi. L'inizio è stato sfolgorante in Eurolega (l'Armani Exchange ha toccato anche la vetta della classifica) e disastroso in campionato. Dopo qualche mese il trend si è invertito. Sono arrivate le vittorie in Serie A e una lenta risalita della classifica, controbilanciate, però, da un rendimento europeo in calo continuo che ha portato i milanesi fuori dalla zona playoff. E in mezzo c'è stata anche la dolorosissima eliminazione dalla Coppa Italia per mano di Venezia.
Bilancio di certo non esaltante, anche se Milano resta tra le possibili qualificate ai playoff per operatori come William Hill. Il vero problema è che, dopo l'esaltante avvio, l'Armani sembra essere tornata quella delle ultime stagioni, capace di giocarsela quasi con tutte le big europee ma insufficiente nei momenti delle gare in cui servono esperienza, sangue freddo e cattiveria agonistica. Al momento della ripresa delle ostilità Messina dovrà lavorare proprio sulla testa dei suoi giocatori: il calendario prevede una lunga serie di scontri diretti per le ultime posizioni della griglia playoff e senza carattere sarà difficile centrare la post-season.
Nel frattempo si inizia già a pensare alla prossima stagione che, anche se dovesse arrivare la vittoria dello Scudetto e la qualificazione tra le prime otto in Europa, sarà per forza di cose di rivoluzione.
C'è da capire su chi puntare per allestire un roster destinato a crescere passo dopo passo ed entrare in pianta stabile nell'élite continentale.
Per fare strada in Eurolega, però, sono tre gli spot da completare: quello del playmaker di riserva, quello dell'ala con punti nelle mani, magari italiana e di primo livello, e quello del secondo centro.
Per il primo il candidato ideale sembra essere quel Lorenzo Brown di
cui si era già fatto il nome a dicembre. Più realizzatore di Rodriguez,
ma mai fuori controllo, potrebbe essere perfetto per accelerare il
gioco e garantire una dimensione diversa alla squadra.
Nel ruolo di
ala ci sono poche certezze e due sogni: Luigi Datome e Marco Belinelli. E
se il capitano della Nazionale al momento sembra lontanissimo (nel
Fenerbache è fondamentale e al momento la squadra è di livello
superiore), il secondo potrebbe essere incredibilmente più vicino. Dopo
aver scritto pagina importanti anche a livello Nba, il Beli è finito ai
margini negli Spurs e arrivato alla soglia dei 34 anni potrebbe sentire
il forte richiamo dell'Italia. Ultimo tassello da riempire quello di
centro se, come prevedibile, Gudaitis lascerà Milano. Profilo molto
interessante e apprezzato da Messina quello di Nikola Milutinov, pivot
serbo sempre meno convinto di restare all'Olympiacos.
24 marzo 2020