Aiutarli a casa loro? La ricetta di Interlife come risposta alle crisi migratorie: più sviluppo e meno migrazioni per superare la retorica

Al via una campagna di sensibilizzazione nazionale sulle reti Sky e su i canali Discovery. Scopri il Toolkit Interlife che moltiplica la solidarietà: guarda il video

Al centro Giorgia Gambini Presidente di Interlife

Al centro Giorgia Gambini Presidente di Interlife durante l’ultimo viaggio in India dello scorso febbraio per verificare lo stato di avanzamento dei progetti Interlife.

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Sono più di 30mila le persone che Interlife ha aiutato e sta aiutando oggi nei rispettivi paesi di origine: dal Tamil Nadu indiano fino ad arrivare alla Costa d’Avorio, migliaia di famiglie sono riuscite a iniziare un percorso che li può portare ad affrancarsi dalla povertà grazie al Toolkit Interlife, programma contenente attrezzature, materie prime, formazione professionale e tutto l’occorrente per avviare un’attività lavorativa, per sostenersi e sostenere le proprie famiglie innescando un effetto a catena solidale all’interno della propria comunità. Uno strumento semplice, innovativo e replicabile all’infinito se, come dice la presidente dell’organizzazione, Giorgia Gambini, «ci fosse la volontà nazionale e internazionale di intervenire concretamente»

 

Accanto ai numeri che, ormai quasi quotidianamente, vengono elencati sui mezzi di informazione quasi fossero bollettini giornalieri di una guerra lontana (e vicina), il Mediterraneo è tornato a essere un luogo più di morte che di speranza.  I numeri sono impietosi e dominano la cronaca quotidiana: dall’inizio dell’anno, gli sbarchi in Italia sono quadruplicati rispetto al 2022 e la disperazione ha portato sulle nostre coste oltre 31mila migranti contro i quasi 8mila dello scorso anno. Oltre 503 persone non ce l’hanno fatta e hanno perso la vita nei primi tre mesi dell’anno proprio nella tratta del Mediterraneo centrale, quella che, secondo l’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) risulta essere la più letale. Oltre 26mila i migranti morti dal 2014 nel tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo, 2.406 le vittime nel solo 2022 lungo la rotta mediterranea.

 

Ma «Mediterraneo» è anche il titolo di una canzone che, scritta e  lanciata da Interlife alla fine del 2021 grazie, tra gli altri, anche alla collaborazione di Livio Magnini dei Bluvertigo cerca di sensibilizzare politica e società civile sulla necessità di intervenire con decisione sulla questione delle migrazioni non solo denunciando, ma proponendo un’alternativa concreta: «Se le parole hanno un senso, è giunto il momento che questo senso si concretizzi, che si faccia realtà, che si materializzi in azioni tangibili» ribadisce la presidente di Interlife Gambini. L’organizzazione umanitaria, da anni, propone un modello di sostentamento “in loco” destinato ai più poveri del mondo  che garantisce sicurezza alimentare, istruzione, formazione professionale, lavoro, sviluppo sostenibile e tutela ambientale, ma soprattutto che permette ai riceventi di non considerare come unica opzione l’idea di “migrare per sopravvivere”.

 

In questi giorni, per sensibilizzare ulteriormente sull’importanza di intervenire “a casa loro”, è stata programmata la messa in onda sulle reti Sky e i canali Discovery di uno spot di utilità sociale per promuovere il Toolkit Interlife, ossia la scatola degli attrezzi che garantisce ai riceventi tutto il necessario per affrancarsi dalla povertà. «Con Mediterraneo, dalla fine del 2021, abbiamo tentato di far circolare la nostra proposta che, in questi anni, ha permesso a migliaia di famiglie della Costa d’Avorio e del Tamil Nadu indiano, le zone dove siamo maggiormente presenti, di crearsi un futuro e realizzarsi -spiega la presidente di Interlife-. Ora, grazie agli spot trasmessi sulle reti Discovery e ora in onda su Sky, e in seguito su altre reti, speriamo di raggiungere ancora più persone, e soprattutto speriamo di raggiungere la Politica, non solo quella del nostro Paese, ma quella europea perché la situazione non è più sostenibile e dobbiamo avere il coraggio di dire che tutte le persone che stanno morendo in mare si potevano salvare e possono essere salvate, ad esempio, come dicono i politici, a casa loro,  anche prima di intraprendere viaggi così rischiosi. Le soluzioni ci sono, ma ciò che ancora manca è un impegno europeo e internazionale. Certo, enormi sono i problemi legati allo sfruttamento dei popoli, alle migrazioni dovute alle guerre, alla povertà e a tutto quello che a ciò è connesso e consegue, ma il toolkit Interlife è una risposta concreta alla crisi migratoria, uno strumento che ha già dato risultati nell'ordine di decine di migliaia di vite salvate, è replicabile all’infinito, ed è a disposizione di chiunque abbia bisogno di utilizzarlo».