Milano, volontariato: l'impegno dell'Associazione Ebano durante il Coronavirus

L’emergenza sanitaria ha coinvolto il mondo del volontariato in diverse iniziative. Tra le attività lanciate per contrastare i disagi della pandemia, si distingue il progetto “Un arcobaleno per tutti”

Volontariato ai tempi del Covid - 19

Volontariato ai tempi del Covid - 19

L’emergenza Coronavirus ha coinvolto il mondo del volontariato a Milano in diverse iniziative: distribuzione di alimenti, primo soccorso, consulenza psicologica…Tra le attività lanciate per contrastare i disagi della pandemia, si distingue il progetto “Un arcobaleno per tutti” organizzato dall’Associazione Ebano. Ebano nasce nel 2012 a Concorezzo, in provincia di Monza, con l’obiettivo iniziale di assistere donne vittime del circuito della prostituzione nella zona di Monza e Brianza. Ora l’associazione sostiene 50 famiglie in difficoltà a Milano, offrendo loro alimenti, vestiti, materiale didattico e giocattoli: «A causa del Coronavirus, molte donne che già vivevano in una condizione di precarietà hanno perso il lavoro – dice Michelangela, presidente e rappresentante di Ebano – siamo stati travolti di richieste di sostegno alimentare e di generi di prima necessità. Per questo abbiamo avuto bisogno di altri volontari».
L’iniziativa è indirizzata a chiunque voglia aiutare nella distribuzione di vestiti, cibo, materiale didattico alle famiglie in difficoltà a Milano: «Sono diventata volontaria dell’Associazione Ebano durante l’emergenza Coronavirus – dice Arianna, studentessa di filosofia – ogni martedì, mercoledì e sabato sera vado al Fornetto, un panificio in via Plinio, all’orario di chiusura per ritirare i prodotti invenduti da distribuire alle famiglie. Il pane, le pizze, e i dolci rimasti a fine giornata molto probabilmente finirebbero nella spazzatura, quando in realtà si potrebbero conservare ancora per qualche giorno». “Un arcobaleno per tutti” ha reclutato 20 volontari e garantisce sostegno materiale principalmente nel Municipio 9 e nel Municipio 4. Tra i negozi di alimentari che aderiscono all’iniziativa, ci sono la macelleria Mannarino, la macelleria l’Annunciata e il panificio Punto Caldo. L’organizzazione ha raggiunto il numero massimo di volontari per quest’attività, ma vi invito a controllare il sito dell’associazione e il sito del Comune di Milano per tenervi informati sulle prossime iniziative di Ebano. L’associazione non si occupa soltanto di aiutare le famiglie in difficoltà, Ebano offre il suo sostegno anche a donne in condizione di precarietà e marginalità, ad esempio donne vittime di violenza o costrette alla prostituzione. Per loro, l’associazione offre percorsi personalizzati dal 2013, in Italia o mediante il rimpatrio assistito. Il percorso ha durata variabile fino a un massimo di 18 mesi e include: sostegno psicologico, assistenza legale e sanitaria, corsi di formazione, supporto nel reinserimento lavorativo e molto altro: «Siamo tutti volontari – aggiunge Michelangela – ma sappiamo che servono competenze specifiche per poterci prendere cura delle ragazze: tra noi ci sono educatori, mediatrici culturali, psicologhe, psicoterapeute, psichiatre e sessuologhe, nonché ex ospiti ormai completamente reinserite». Oggi Ebano ha tre case di accoglienza, che nel 2019 hanno accolto 16 utenti maggiorenni e due minori. Nello stesso anno l’associazione ha aperto uno sportello antiviolenza, attivo ogni venerdì mattina in via Sansovino 9 (Municipio 3). Inoltre, Ebano collabora con l’organizzazione no – profit “Reaching Out”, in Romania, per accogliere le minori vittime di sfruttamento sessuale in una relazione di scambio reciproco: «Molte donne non ricevono l’aiuto di cui hanno bisogno dai canali istituzionali: alcune non possiedono i requisiti per essere ammesse ai programmi di protezione, altre non hanno prove per testimoniare lo sfruttamento subìto o non riescono a sporgere denuncia…vedere che a queste donne veniva negato il sostegno necessario mi ha spinto a impegnarmi in prima persona – dice Michelangela –  oggi aiutiamo donne vittime del circuito della prostituzione, donne dimesse dal carcere, donne senza un alloggio o senza un lavoro, donne che non riescono a interrompere i contatti con un partner violento…accogliamo tutte le donne ritenute “fuori target” e cerchiamo di dar loro una possibilità di rinascita».