In tutta Italia le farmacie sono senza vaccini antinfluenzali, i produttori non riescono a soddisfare le richieste del mercato libero

Pregliasco: «A livello mondiale, ci si è ritrovati in una situazione non adeguata. La pandemia di Covid-19 è iniziata a febbraio, mentre la produzione dei vaccini antinfluenzali comincia a dicembre»

Professor Fabrizio Pregliasco

Professor Fabrizio Pregliasco Virologo e divulgatore scientifico

Caos vaccini influenzali. Ma cosa c’è di vero nelle continue illazioni che il teatrino della politica ci propina ogni giorno? Per correre dietro al facile consenso, troppo spesso, si arriva ad affermare di tutto e il contrario di tutto. Con questo articolo cercheremo di fare chiarezza, spiegando come e perchè si è arrivati a questa situazione. Il motivo della mancanza dei vaccini antinfluenzali, in vendita nelle farmacie di tutta Italia, per tutti coloro che lo richiedono e non rientrano nella categorie garantite dall’erogazione gratuita, sta in alcuni errori di programmazione commessi dalle Regioni, ma soprattutto nelle indicazioni del dicastero della Salute, il quale non ha tenuto conto di cosa voglia dire produrre e distribuire un vaccino antinfluenzale in tempo di emergenza Covid. C’era da aspettarselo che quest’anno sarebbero state molte di più le richieste di vaccinarsi dall’influenza stagionale in funzione anti Covid perché la vaccinazione contro l'influenza protegge dal virus stagionale e allontana dal sospetto Covid- 19, e il Ministero della Salute avrebbe dovuto tenere conto anche di queste esigenze. Il dottor Luigi Di Palma, medico di famiglia di Peschiera Borromeo (MI) è dalla scorsa primavera che aveva previsto questo scenario, difficile pensare che la task force degli esperti ingaggiati dal Governo non abbia pensato a tutto ciò. 

Nonostante il ritardo con cui si è mosso il Ministero della Salute e un aumento della produzione del 43% rispetto al 2019, in Italia il vaccino antinfluenzale ci sarà per le 17 milioni di persone a rischio, ma non per la popolazione generale per la quale in farmacia sarà disponibile, a pagamento, solo l’1,5% del totale prenotato. Come dire, 250mila dosi a fronte delle 850mila normalmente richieste e delle 1,2 milioni attese in quest’anno di Covid-19. A dispetto di queste previsione c’è da segnalare che le numerose farmacie del sud est Milano interpellate da 7giorni, a oggi 26 novembre 2020, non hanno visto neanche un vaccino antinfluenzale.

A tal proposito il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e divulgatore scientifico in una recente intervista a “Il Sussidiario” ha dichiarato: «Va subito detto e spiegato che le farmacie non hanno alcuna colpa. Il Servizio sanitario nazionale non deve rifornire le farmacie, le quali servono solo le persone che non vanno dal medico a fare la richiesta, perché non appartenenti alle cosiddette categorie a rischio, per le quali sono già pronte 17 milioni di dosi. La situazione attuale è legata alla sfortuna. La pandemia di Covid-19 è iniziata a febbraio, mentre la produzione dei vaccini antinfluenzali comincia a dicembre. Le aziende si sono preparate per una capacità produttiva basata sui dati storici, quelli cioè precedenti alla pandemia. In febbraio l’Oms ha stabilito i ceppi sulla base delle variazioni che questi subiscono e quindi c’è stata un’azione di incremento della produzione. La gran parte dei vaccini, eccetto uno che è fatto di coltura cellulare, prevedono una fase di propagazione su uova embrionate di pollo. Non sono uova che si comprano al supermercato, devono avere determinate caratteristiche, per esempio essere a sette giorni dall’inoculo e altro ancora. Un lavoro davvero impressionante. A livello mondiale, a pandemia ormai iniziata, si è registrata una richiesta enorme e ci si è ritrovati in una situazione non adeguata. Le Regioni, a causa forse di una non buona organizzazione in termini di pianificazione e di coordinamento fra loro, hanno cominciato ad avanzare sul territorio richieste abbondanti, basandosi sul 50% in più del dato storico, visto che si è incrementata la quota dei soggetti a rischio per i quali il Servizio sanitario nazionale offre la vaccinazione gratuita. Si è arrivati ai 60enni, poi ai bambini da sei mesi a sei anni, che normalmente non erano compresi nell’offerta gratuita del vaccino, salvo non fossero soggetti a rischio. Chiariamo che l’altro gruppo, di qualsiasi età, che ha diritto al vaccino gratuito sono coloro che hanno problemi cardiaci e respiratori».

Molti farmacisti di tutta Italia sono in evidente difficoltà in quanto subissati dalle richieste di cittadini che vogliono difendersi dall'influenza, però come ci spiega il Presidente delle farmacie Comunali di Peschiera Borromeo Marco Dazzo, non riescono neanche a reperire i vaccini antinfluenzali che mettono a disposizione per il proprio personale, poiché la categoria non rientra fra gli aventi diritti come ad esempio il personale sanitario. Da parte sua esempio Regione Lombardia ha previsto dei ristorni per le Farmacie che  riescono a reperire i vaccini sul mercato libero in modo da calmierare i prezzi al pubblico.
Giulio Carnevale