Intervista a Enrico Maglio: uno Chevalier alla corte di Melegnano |Gallery|

Un riconoscimento internazionale che premia qualità e professionalità al gestore dell'Enoteca Perlage di Melegnano

Enrico Maglio di Melegnano

Enrico Maglio di Melegnano proprietario dell'enoteca Perlage, nominato Chevalier des Ordre des Coteaux de Champagne

Il Cavaliere Enrico Maglio ci accoglie al social table del “Perlage”, l’enoteca nel centro di Melegnano di cui è proprietario insieme a Giampaolo Sala. Ancora visibilmente emozionato per quella nomina a “Chevalier des Ordre des Coteaux de Champagne” ricevuta il 6 maggio 2019 nella cornice di Palazzo Farnese a Roma – sede dell’ambasciata di Francia – davanti al gotha del “mondo del vino” e caduta proprio in occasione del suo 36° compleanno.

Com'è arrivata questa nomina?
«Ogni anno le maison che producono champagne e che fanno parte dell’Ordine hanno la possibilità di segnalare professionisti che, per diverse motivazioni, ritengono meritevoli di ricevere il riconoscimento. La maison “Boizel”, dietro suggerimento di Alessandro Palmieri, Federico Graziani e Alessandro Dalla Mora di “Feudi di San Gregorio” – che dal 2015 distribuisce in esclusiva gli champagne “Boizel” – è stata quella che ha menzionato, fra gli altri, anche me. La nomina di questo riconoscimento mi è stata comunicata da Federico Graziani e Alessandro Palmieri durante l’ultimo “Vinitaly”, ovviamente davanti a un bicchiere di “Boizel”. Specifico che non si tratta di una nomina derivante da una questione prettamente economica connessa alle quantità di prodotto acquistate come enoteca ma si tratta di un riconoscimento a un percorso professionale legato allo champagne».

Come si è svolta la cerimonia?
«Quest’anno è stata in una cornice davvero spettacolare, alla presenza del presidente dell’Ordine Bruno Paillard e davanti a grandi nomi: ristoranti stellati, importanti enoteche, famosi sommelier, politici e giornalisti. Abbiamo fatto un giuramento, con un rito ben preciso, promettendo di portare avanti il nome dello champagne nel mondo; poi sono state lette le motivazioni per cui ciascuno ha ricevuto questo riconoscimento, che è molto importante nell'ambito della comunicazione e divulgazione dello champagne a livello internazionale».

Quali sono state le motivazioni per la tua nomina a Cavaliere?
«Possono riassumersi nella grande passione per le bollicine e lo champagne, una passione che ha accompagnato il nome dello champagne anche fuori dalle grandi città e, in particolare, nell'aver portato delle eccellenze, che vanno dal piccolo produttore ai grandi nomi, in una location come Melegnano. E devo dire che aver condotto il mio nome, quello del "Perlage" e della città di Melegnano in un contesto internazionale ha rappresentato un successo personale e professionale».

Quali sono i punti di forza dell’enoteca “Perlage”?
«Noi mettiamo sul piatto anzitutto una consulenza e una location ricercata in un contesto tranquillo, e poi assolutamente la qualità che caratterizza tutti i prodotti che offriamo, dalle piccole produzioni – non solo nel vino e nelle bollicine – alle grandi etichette. Solo di champagne abbiamo una quarantina di aziende, per più di cento etichette. L’aperitivo al “Perlage”, ad esempio, diventa nel suo piccolo un’esperienza proprio perché chi arriva sa di trovare tutto questo, a cui poi si aggiunge la possibilità di una vera socializzazione fra persone anche molto diverse grazie al social table che ho fortemente voluto e del quale sono sempre più convinto. Credo che questi siano anche i punti da cui dovrebbe ripartire il commercio melegnanese, perché oggi è importante fare rete anche fra commercianti che hanno target diversi; punto comune è in ogni caso la ricerca della qualità, che paga sempre».

Cosa puoi dirci della maison “Boizel”? Qual è la sua caratteristica distintiva e quale il prodotto che preferisci?
«“Boizel” produce mezzo milione di bottiglie di champagne di qualità (per dare un termine di paragone “Moët et Chandon” produce cinque milioni di bottiglie solo di “Dom Pérignon”), in Italia di queste ne arriva il 5%, cioè 25mila bottiglie. È un piccolo/medio produttore che di anno in anno però garantisce qualità. Zoccolo duro della maison è il “Brut Reserve”, ma poi ha un panorama abbastanza completo per coprire più gusti e più tasche sempre col filo conduttore della ricerca e della continuità nella qualità. Questa secondo me è la caratteristica distintiva della maison pur nelle piccole/medie dimensioni, che poi è la stessa filosofia che contraddistingue il “Perlage”. Il prodotto che preferisco di “Boizel”, ma per gusto personale, è “Ultime”, il non dosato e quindi lo champagne più secco della gamma».

Raccontaci il tuo percorso professionale…
«Ho iniziato nell'agosto 1999 con qualche lavoro per arrotondare, prima a “La Rampina” di San Giuliano Milanese, poi all'enoteca “Uva Viva” di Melegnano. Nel 2003 sono approdato a “Il Barbarossa” e successivamente, nel 2004, all'Associazione italiana sommelier (Ais) di viale Monza a Milano come impiegato. Tutto questo mi ha formato a livello umano e professionale sotto vari aspetti e nel 2009, quando “Il Barbarossa” ha deciso di dar vita a un’enoteca, ho iniziato subito lì diventandone poi proprietario nel 2011. Finché nel febbraio 2017 ho individuato l’attuale location del “Perlage” e, insieme a Giampaolo Sala, abbiamo iniziato la “nuova” avventura in via Marsala consapevoli di partire da una stessa filosofia, quella dell’enoteca pura».

C’è qualcuno in particolare che vuoi ringraziare?
«A livello professionale devo sicuramente ringraziare “Boizel” e “Feudi di San Gregorio”, nelle persone di Alessandro Dalla Mora (che se anche non lavora più con loro ha contribuito alla nomina), Federico Graziani e Alessandro Palmieri; poi Angelo Gagliardi de “La Rampina”, che purtroppo non c’è più, ma come dico sempre è “per colpa sua” se faccio questo lavoro e sicuramente non posso non dire grazie a Mosé Cugnach e al “Barbarossa”, che sono una seconda famiglia. A livello personale invece, ringrazio i miei genitori che mi hanno sempre supportato nelle scelte che ho fatto, e un grazie speciale va certamente a mia moglie Elena, che è la pietra miliare della mia vita insieme a mia figlia Camilla e alla piccola Azzurra che arriverà a fine maggio».

Per qualunque informazione sull'enoteca Perlage visitate il sito www.enotecaperlage.it, scrivete all'indirizzo email [email protected] o chiamate il numero 02-98.11.92.02
Elisa Barchetta
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