Melegnano dice “no” alla violenza contro le donne, al via un nuovo modello culturale per la città

Approvata all’unanimità la mozione presentata da Lucia Rossi, capogruppo di Insieme per Melegnano

Melegnano è ufficialmente

Melegnano è ufficialmente città contro il femminicidio (credits Pippo Ricotti)

È ufficiale, Melegnano è città contro il femminicidio. Nel consiglio comunale tenutosi a palazzo “Broletto” nella serata di mercoledì 21 novembre è stata infatti approvata all'unanimità la mozione presentata dalla capogruppo di Insieme per Melegnano, Lucia Rossi.

Melegnano entra a far parte dei comuni italiani, purtroppo ancora pochi, che hanno definito e adottato un progetto educativo e di cittadinanza attiva contro il femminicidio. Sostegno alla mozione da parte di tutto il consiglio comunale, al di là del “colore” politico o della differenza di genere. La condivisione del progetto di città contro il femminicidio è stata unanime, anche nelle dichiarazioni dei capigruppo, che hanno ricordato la necessità di avere un progetto educativo anche per i più piccoli e di fare maggior informazione sul tema, ma anche l’importanza di partire dai piccoli gesti perché non è possibile lasciare questa battaglia solo nelle mani delle donne. Importanti in tal senso le dichiarazioni dei capigruppo Corbellini (Pd) e Di Bono (Lega), i quali hanno sottolineato che «è necessario ascoltare e riflettere, perché è vero che è insito nella natura maschile il voler prevaricare» e che «il fenomeno è diffuso, troppo diffuso, e spesso si annida proprio dove non ci si aspetta; per questo bisogna essere uniti in questa battaglia, perché è una battaglia di civiltà». Altrettanto fondamentali, e dense di significato, le parole del capogruppo di Sinistra per Melegnano-Melegnano progressista Mezzi, il quale ha ricordato come «il modello culturale diffuso soprattutto a livello politico dalla metà degli anni Novanta, è fortemente maschilista ed è importante cambiare questo modello culturale anche a livello politico».

Due aspetti sostanziali quelli indicati dalle consigliere Caputo (Forza Italia) e Monterisi (Pd), la prima chiedendo di includere nel progetto anche la commissione consiliare Antimafia «perché anche le donne di mafia hanno subito e subiscono violenza, non solo fisica ma anche morale e psicologica»; la seconda ricordando l’aspetto dei social network che sono sempre più pervasivi e nei quali «la violenza verbale assume connotazioni davvero forti e ha una potenza difficilmente arginabile se non si parte da un cambiamento culturale che passa dall'educazione».

Forti le parole della capogruppo Rossi nella sua dichiarazione conclusiva, quando ha ricordato che «quelli che compiono atti di violenza sulle donne sono “uomini” e sono “consapevoli” di ciò che fanno. Sono “uomini”, ma non sono “esseri umani”».

Soddisfazione del gruppo Insieme per Melegnano e della capogruppo Rossi, che ha anche chiesto al consiglio comunale di creare un gruppo di coordinamento per vigilare sull'attuazione e l’evoluzione del progetto.

Soddisfazione espressa anche dai cittadini presenti in aula, che all'esito della votazione hanno applaudito spontaneamente a questa presa di posizione e voglia di cambiamento dimostrata da tutto il consiglio comunale di Melegnano a pochi giorni dalla ricorrenza del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Elisa Barchetta
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