Melegnano: «Qui la refezione scolastica è garantita a tutti i bambini», respinta la mozione di Pietro Mezzi

Per il Capogruppo di Sinistra per Melegnano-Melegnano progressista le Linee guida regionali assunte da Assemi e di conseguenza dal Comune sarebbero illegittime perché non conformi alla normativa vigente

Pietro Mezzi

Pietro Mezzi capogruppo di Sinistra per Melegnano-Melegnano progressista (foto d'archivio)

Voto contrario quasi compatto dei consiglieri di destra e sinistra alla mozione

Bocciata nel consiglio comunale di mercoledì 21 novembre 2018 a Melegnano, con due voti favorevoli e quattordici contrari, la mozione presentata il 30 ottobre 2018 da Pietro Mezzi, capogruppo di Sinistra per Melegnano-Melegnano progressista, che chiedeva una sospensione delle delibere adottate dall'amministrazione comunale in merito alle tariffe del servizio di refezione scolastica per i cittadini extracomunitari.

L’intento della mozione era quello di evitare un nuovo e possibile “caso Lodi”, con tutte le ripercussioni che questo potrebbe comportare. Come ha dichiarato lo stesso Mezzi nella fase di presentazione: «A Melegnano non siamo a Lodi, ancora, ma le premesse formali – come atti amministrativi – ci sono e sono identici a quelli di Lodi perché si ispirano alle Linee guida regionali e a quanto stabilito dalle delibere di Assemi (Azienda sociale Sud-Est Milano) e dalle stesse delibere comunali. Sarebbe opportuno “mettere una pezza” prima che il procedimento vada avanti, anche perché le dichiarazioni provenienti dai Consolati dei Paesi extracomunitari non rispondono alla normativa, ovvero alle Linee guida di Regione Lombardia».

Secondo quanto sostenuto dal capogruppo Mezzi, e dall'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione che ha fatto ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) contro i provvedimenti assunti dal Comune di Lodi, le Linee guida regionali sarebbero illegittime perché non conformi alla normativa vigente, ovvero al Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri n°159 del 2013 (Dpcm 159/2013) relativo alle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'Isee, cioè l’indicatore della situazione economica utilizzato per definire l’importo dovuto per i pasti della mensa scolastica. A dimostrazione poi dell’inadeguatezza della documentazione fornita dai Consolati, il capogruppo ha presentato in consiglio le dichiarazioni dei cittadini extracomunitari domiciliati a Melegnano; su centoventi dichiarazioni ottanta risultavano non conformi perché riportanti atti relativi alla città di provenienza e non a tutto il paese (a titolo esemplificativo: la dichiarazione di un cittadino proveniente dalla Tunisia, contiene la documentazione inviata dal suo Consolato relativa alla sola città di Tunisi e non a tutta la Tunisia, come richiesto dalle Linee guida regionali NdR).

La risposta del sindaco Bertoli chiude praticamente la questione: «Calcolare l'Isee non è compito del Comune, la competenza comunale si limita alla verifica della necessaria documentazione – anche proveniente dai Paesi extracomunitari con cui abbiamo delle convenzioni – applicando il relativo protocollo in modo trasparente e lineare. A Melegnano inoltre la refezione scolastica è comunque garantita a tutti i bambini, mentre la questione economica la discutiamo con i genitori. Per questo il pagamento della refezione viene chiesto in via posticipata. Non chiediamo nemmeno certificazioni alle famiglie che sappiamo provenire da Paesi in cui sono presenti conflitti, proprio perché venga riconosciuto a tutti i bambini il diritto alla mensa scolastica nello spirito dell’accoglienza e dell’integrazione. Bisogna dire poi che alcune famiglie hanno preferito rinunciare alla mensa o alla richiesta di agevolazioni nonostante il Comune abbia previsto la fornitura di pasti sostitutivi. Inoltre chi non è ancora in regola spesso proviene dagli stessi paesi di altri cittadini stranieri che invece hanno già recuperato la documentazione richiesta, perciò in questo caso non si può dire che ci sono Paesi con problematiche tali da giustificare la mancata presentazione della documentazione».

La discussione è stata educatamente interrotta da un cittadino extracomunitario che chiedeva di poter intervenire in merito alla questione, ma non trattandosi di un consiglio comunale aperto il presidente Possenti ha dovuto togliergli la parola.
7giorni ha, però, raccolto il breve racconto:  si tratta di un cittadino egiziano che da trent'anni vive a Melegnano (e, stando a quanto dichiarato, da vent'anni ha la cittadinanza italiana) e voleva far presente le difficoltà che sta riscontrando per adempiere a quanto richiesto dal Comune, perché l’Egitto non ha convenzioni con l’Italia e lui avrebbe dovuto recarsi personalmente nel suo Paese d’origine per recuperare la documentazione richiesta, perché l’autocertificazione non viene accettata. Lamentava inoltre la difficoltà degli sportelli comunali a dare sostegno e spiegazioni adeguate a una situazione complessa come la sua.

La capogruppo Rossi, di Insieme per Melegnano, ha allora "dato voce al cittadino" sottolineando che la mozione di Mezzi non era sbagliata perché chiedeva semplicemente una sospensione per avere dei chiarimenti precisi sui provvedimenti da adottare prima di agire, in modo da avere un quadro completo e comprensibile della situazione sia per la politica che per la cittadinanza.

La mozione viene tuttavia respinta. Amaro il commento del capogruppo Mezzi: «Non tutti i comuni che fanno parte di Assemi hanno fatto come Melegnano, qui si è attuata solo una trafila burocratica senza una seria e preventiva discussione e un’adeguata informazione giuridica in materia. Nel giornalino del Comune il sindaco stesso scrive che è stato stabilito di sospendere i pagamenti, ma non c’è alcun atto formale in merito, nessuna delibera o determinazione».

A prescindere dalle posizioni politiche, la sensazione al termine della discussione – o mancata discussione – è che ci sia stata, come ha dichiarato lo stesso Mezzi, «una valutazione acritica della mozione, senza prendere nemmeno in considerazione una sospensiva».
Elisa Barchetta
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Il testo integrale della mozione

Il testo integrale della mozione in cui si richiedeva la sospensione delle delibere per avere un quadro preciso sulla questione "mense scolastiche"