Coronavirus Lombardia, i dati di lunedì 2 novembre 2020: nuovo incremento dei guariti (+889) a fronte di 5.278 nuovi positivi

Attilio Fontana annuncia l'introduzione di test antigenici rapidi da oggi lunedì 2 novembre. Gallera annuncia che medici potranno eseguire i test rapidi in centri e ambulatori privati, oppure nelle farmacie dei servizi, purché venga garantita la segnalazione degli esiti all’ATS

Con un incremento di 24.087 tamponi, la Lombardia oggi registra 5.278 nuovi positivi, di cui solo 2.242 a Milano. Rispetto a ieri però, aumentano i guariti di 889 unità.
I dati di oggi:
-Tamponi effettuati oggi: 24.087
-Nuovi casi: 5.278 (di cui 146 debolmente positivi, e 25 a seguito di tampone sierologico)
-Guariti totali: 97.576 (aumentati di 889 unità da ieri)
-In terapia intensiva: 435 (aumentati di 17 unità da ieri)
-Non in terapia intensiva: 4.406 (aumentati di 160 unità da ieri)
-Decessi: 17.635 (aumentati di 46 unità da ieri)
I nuovi casi per provincia: 
-Milano: 2.242 (di cui 1025 a Milano città)
-Bergamo: 147
-Brescia:251
-Como: 733
-Cremona: 10
-Lecco: 197
-Lodi: 29
-Mantova: 9 
-Monza e Brianza: 879
-Pavia: 89
-Sondrio: 13
-Varese: 486
(Fonti: Lombardia Notizie Online)

Al via l’utilizzo di test antigenici rapidi da lunedì 2 novembre


Attilio Fontana Presidente di Regione Lombardia annuncia il nuovo utilizzo di test antigenici rapidi: «Da lunedì 2 novembre i tamponi rapidi antigenici inizieranno a essere utilizzati dalle ATS e ASST della Lombardia in determinati ambienti pubblici. Successivamente, grazie ad una delibera che sarà presentata in Giunta martedì 3 novembre, saranno forniti a medici e pediatri di famiglia che daranno la disponibilità. Queste tipologie di test consentono una rapida definizione dell’esito. Sono, quindi, molto importanti per l’individuazione dei possibili casi Covid-19 in diversi ambiti».

Giulio Gallera, assessore all Welfare aggiunge: «Viene disciplinato l’utilizzo del tampone antigenico anche al di fuori dei percorsi di sanità pubblica. I medici potranno eseguire i test rapidi in centri e ambulatori privati, oppure nelle farmacie dei servizi, purché venga garantita la segnalazione degli esiti all’ATS (…) Le nostre ATS e ASST hanno predisposto progetti specifici che prevedono l’allestimento di punti tamponi sul territorio. Lo hanno fatto in raccordo con i Comuni e avvalendosi in alcuni casi della collaborazione con la sanità militare»