Il nuovo Codice della Strada fa paura, a Capodanno molti scelgono di non uscire di casa: la coppia milanese e le nuove restrizioni sulla guida

Francesco (45 anni) e Claudia (40 anni), cosumatori abituali di cannabis e cbd, raccontano come le recenti modifiche al Codice della Strada influenzano le loro abitudini festive

Francesco, 45 anni, responsabile tecnico nel settore degli scavi petroliferi per una multinazionale, e Claudia, 40 anni, gestore di un grosso Centro di Assistenza Fiscale con patronato a Milano, risiedono in un grande centro dell'hinterland milanese. La coppia, che preferisce mantenere l'anonimato, ha condiviso con noi come le recenti modifiche al Codice della Strada abbiano influenzato i loro piani per le festività.

Le nuove norme e l'uso ricreativo della cannabis

Il 14 dicembre 2024 è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, introducendo sanzioni più severe per chi guida sotto l'effetto di alcol o sostanze stupefacenti. In particolare, è sufficiente risultare positivi ai test per le droghe, anche senza essere in stato di alterazione psico-fisica al momento della guida, per incorrere in sanzioni come la sospensione immediata della patente.

Francesco e Claudia ammettono di fare uso ricreativo di cbd, marijuana e hashish durante la settimana, sempre all'interno delle mura domestiche. «È il nostro modo per rilassarci dopo giornate intense di lavoro», confessa Francesco. «Non abbiamo mai guidato sotto l'effetto di queste sostanze e siamo sempre stati attenti a rispettare le leggi», aggiunge Claudia.

Capodanno in casa: una scelta obbligata

Quest'anno, però, la coppia ha deciso di trascorrere il Capodanno a casa, insieme ad alcuni amici che condividono le stesse abitudini. «Di solito andavamo a festeggiare fuori città, ma con queste nuove regole, nove amici su dieci hanno preferito non spostarsi», racconta Francesco con un sorriso. «Si annunciano controlli capillari. Non vogliamo rischiare di perdere la patente per un test positivo, anche se non siamo sotto l'effetto al momento della guida», spiega Claudia.

Dubbi e preoccupazioni sulle nuove disposizioni

La coppia esprime alcune perplessità riguardo alle nuove normative. «Capisco l'importanza della sicurezza stradale, ma punire chi ha consumato cannabis giorni prima, senza essere alterato durante la guida, mi sembra eccessivo», afferma Francesco. Claudia aggiunge: «Sarebbe utile avere indicazioni più chiare su quanto tempo deve passare tra il consumo e la possibilità di mettersi al volante senza rischi legali».

Un Capodanno diverso, ma non meno festoso

Nonostante le restrizioni, Francesco e Claudia sono determinati a godersi le festività. «Abbiamo organizzato una cena a tema e preparato una playlist con i nostri brani preferiti», dice Claudia entusiasta. «E poi, niente traffico o problemi di parcheggio!», scherza Francesco.

La coppia conclude con un consiglio per chi si trova nella loro stessa situazione: «Meglio prevenire che curare. Se avete l'abitudine di consumare cbd, cannabis, valutate bene i tempi prima di mettervi alla guida. E per questo Capodanno, magari, optate per una festa casalinga: sicura, intima e senza pensieri».

Consumo di cannabis in Italia e a Milano

In Italia, la cannabis è tra le sostanze più consumate. Secondo l'Istituto Mario Negri, il consumo medio nazionale è di circa 51 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti. A Milano, il consumo di cannabis è raddoppiato dal 2011 al 2023, passando da 27 a 54 milligrammi per mille abitanti al giorno. Questo incremento evidenzia una diffusione significativa della sostanza, soprattutto nelle aree urbane.

Le opinioni di Francesco e Claudia sulle nuove normative

Francesco e Claudia ritengono che il legislatore avrebbe dovuto distinguere tra droghe leggere e pesanti, equiparando la cannabis all'alcol e sanzionando solo chi guida in stato di alterazione. «Mettere sullo stesso piano chi ha fumato una canna giorni fa e chi usa cocaina o eroina è sbagliato», commentano Francesco e Claudia.

La permanenza del THC nel corpo: una questione complessa

Le tracce di THC, il principio attivo della cannabis, possono rimanere nel corpo per periodi variabili a seconda dell'individuo. Nei consumatori occasionali, il THC può essere rilevato nel sangue per alcune ore, mentre nei consumatori abituali può persistere per diversi giorni o settimane. Questo significa che anche chi ha fumato una canna due settimane fa potrebbe risultare positivo a un test, pur non essendo più sotto l'effetto della sostanza. «A questo punto, dovremmo chiedere al nostro metabolismo di accelerare i tempi, magari con una lettera di raccomandazione!», scherza Francesco.

La mancanza di test salivari antidroga: un problema operativo

Dalle indescrezioni che trapelano dai comandi di polizia e dalle stazioni dei carabinieri parrebbe però che nonostante le nuove disposizioni, le forze dell'ordine si trovino ad affrontare difficoltà pratiche nell'applicazione dei controlli. Attualmente, polizia, carabinieri e polizia locale non disporrebbero di un numero sufficiente di test salivari antidroga, strumenti fondamentali per effettuare controlli rapidi ed efficaci su strada.

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Le recenti modifiche al Codice della Strada hanno sollevato dubbi e preoccupazioni tra i consumatori di cannabis come Francesco e Claudia. La mancanza di una distinzione tra droghe leggere e pesanti e l'assenza di indicazioni chiare sui tempi di smaltimento del THC nel corpo rendono difficile per molti cittadini comprendere come comportarsi per rispettare la legge. In attesa di eventuali chiarimenti o revisioni normative, la prudenza suggerisce di evitare la guida per un periodo prolungato dopo il consumo di cannabis, anche se avvenuto giorni prima.

Giorgio Tondi