«Io e Carlo Tognoli, più volte insieme all’inferno», la storia di un’amicizia vera vissuta attraverso le parole del “compagno” Gian Stefano Milani

Il ricordo del sindaco di Milano si intreccia con le vicende del Partito Socialista milanese a cavallo fra gli anni ’70 e ‘80: «Costruimmo migliaia di alloggi e dotammo in poco tempo Milano delle case occorrenti per soddisfare la grande richiesta»

Carlo Tognoli e Gian Stefano Milani in alcune foto d'epoca tratte dall'archivio della Fondazione Aldo Aniasi

Carlo Tognoli e Gian Stefano Milani in alcune foto d'epoca tratte dall'archivio della Fondazione Aldo Aniasi Foto scattate fra il 1976 e il 1978

Carlo, Carlo Tognoli, l'ho conosciuto esattamente mezzo secolo fa. Io ero appena stato chiamato a dirigere l'ufficio stampa del Partito Socialista Italiano, in viale Lunigiana. Lui era già assessore all'assistenza del comune di Milano. Io avevo 24 anni, lui 33. Lui stava con Craxi, io no. Quella volta ci parlammo pochi minuti, ma bastò perché poi il rapporto si consolidasse fino a sfociare in stima reciproca e in una forte, sincera, inestirpabile amicizia. Due episodi tra i tanti. Alla vigilia delle elezioni politiche del 1976 Tognoli succedette ad Aniasi come sindaco. Dopo Craxi fu eletto segretario del PSE. Claudio Martelli lo seguì a Roma e si dimise da segretario cittadino. Tognoli, spalleggiato da pochissimi, si spese con forza perché vi subentrassi. Ricambiai pochi mesi dopo quando fui io a spendermi  in modo decisivo affinché  Craxi prevalesse nella federazione di Milano. Quarant'anni più tardi Stefania Craxi organizzò un incontro per ricordare quella data e mi invitò. Purtroppo la mia partecipazione durò alcuni minuti e, uscendo, ne diedi ragione a Stefania. La sera stessa Carlo mi chiamò: temeva fossi irritato perché non mi aveva citato come protagonista di quella vicenda. Sorrisi e gli dissi che Carla aveva dimenticato le chiavi di casa. Episodio numero due. In seguito all'approvazione della legge sull'equo canone, a Milano si scatenò una bufera di sfratti, un terremoto a cui l'amministrazione si trovò impreparata. Allora ero un giovane assessore allo Stato civile. Una sera Tognoli mi invitò a cena e mi disse: «Dobbiamo risolvere questo problema prima che il fuoco ci bruci. Te la senti di andare all'inferno?» Ci andai e affrontammo la sfida più bella. Costruimmo migliaia  di alloggi e dotammo in poco tempo Milano delle case occorrenti per soddisfare la grande richiesta. Poi nel 1987 andammo a Montecitorio e Tognoli divenne ministro in due governi. Indi venne il 1992 e un altro inferno ma la nostra amicizia non si interruppe, anzi crebbe fino a sostenermi nell'ultima impresa che ci attende: la presentazione della lista  Socialisti di Milano alle prossime amministrative. Ci fosse stato lui sarebbe tutto più facile. Sono però certo che ci aiuterà da lassù. All'inferno ci siamo già stati.
Gian Stefano Milani
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