Violenza sulle donne: non si sottovaluti quella psicologica

«Per noi donne è difficile all'inizio renderci conto di essere state intrappolate in una relazione abusante. E, quando arriva la consapevolezza, interrompere i rapporti richiede un lavoro doloroso».

La pediatra milanese Bruna Colacicco prende in esame il fenomeno della violenza sulle donne. Colacicco, autrice del romanzo-memoir “Eppure sono lieve”, spiega che nel 2020 i casi di femminicidio avvenuti tra le mura domestiche hanno subito un’impennata di circa il 10% rispetto al 2019. Ma oltre alla violenza fisica, afferma la pediatra, c’è anche quella psicologica: quest’ultima è molto più difficile da individuare, poiché “subdola e invisibile”. Questo tipo di maltrattamento è vissuto con sofferenza non solo dalla donna, ma anche dagli eventuali figli della coppia, che sono costretti a vivere in un clima familiare brutale: «Umiliazioni e discredito, pretese di condizionare la vita e le scelte della partner, dominio e possesso, minacce e ricatti subdoli, manipolazione della coscienza: ecco di cosa è fatta la violenza psicologica». Colacicco, co-fondatrice dell'Associazione "Scrivere contro la Violenza”, è da anni impegnata nell’organizzazione di eventi volti a identificare in tempo i segnali di abuso domestico e mobbing familiare: «Per noi donne è difficile all'inizio renderci conto di essere state intrappolate in una relazione abusante. E, quando arriva la consapevolezza, decidere di interrompere questi “rapporti malati” richiede un lavoro doloroso di introspezione oltre che la capacità di affrontare le difficoltà pratiche che comporta una separazione. Così spesso si decide di farlo quando si sono già prodotti effetti gravissimi». Purtroppo, continua l’autrice, sono ancora poche le donne che trovano la forza di denunciare questo tipo di violenza infida, poiché è più difficile dimostrarla in tribunale e, in Italia, non esiste ancora una legge specifica in merito. Questo non vuol dire che tale violenza sia meno traumatica: «La violenza psicologica è dannosa quanto quella fisica (che ne è a volte l'evoluzione), annienta la vittima e le fa addirittura ammalare. Coinvolge anche i figli, costretti spesso a vivere in un clima familiare difficile».