Regione Lombardia conferma, dal 18 maggio riaprono bar, ristoranti, parrucchieri e altre attività. Fontana: «Verso la normalità»

Passa la linea delle regioni. La Lombardia, contro ogni aspettativa e pronostico, prova a dare l’ennesima lezione di coraggio e operosità al Paese. Il Governatore: «I lombardi sapranno agire responsabilmente». Resta l’obbligo di mascherina

«Regione Lombardia ha deciso di riaprire musei, ristoranti, bar, parrucchieri, estetisti e molte altre attività commerciali. Via libera anche alle funzioni religiose», così recita la sospirata nota di palazzo Lombardia; per i cittadini e i lavoratori di molti settori è una bocca di aria fresca anche se la strada da percorrere resta lunga, tortuosa e terribilmente in salita. In ottemperanza alle linee guida comunicate dal governo alle regioni nelle ultime ore e fatte le opportune valutazioni, la Lombardia ha emanato un’ordinanza in cui si legge, nero su bianco, ciò che a partire da lunedì 18 maggio sarà possibile ricominciare a fare. 

In sostanza, la regione più popolosa d’Italia (e anche la più colpita dalla pandemia di Covid-19) si adegua alla quasi totalità delle normative pattuite durante i lunghi incontri tra governo e regioni. Non a caso il presidente Fontana aveva nelle scorse ore rimarcato come il proprio contributo e quello dei propri omologhi fosse risultato decisivo nel trovare la chiave in grado di risolvere il rebus riaperture e di sciogliere i nodi rimasti. «Palestre e piscine – recita la nota divulgata dalla giunta – saranno riaperte il 25 maggio. Sarà obbligatoria la misurazione della febbre per i clienti dei ristoranti. Per il resto, in linea di massima, si seguiranno le indicazioni previste dalle linee guida delle Regioni e indicate già ieri al governo»

Unica vera e sostanziale discrepanza tra le disposizioni nazionali e quelle lombarde riguarda l’utilizzo della mascherina; dal documento, che avrà effetto da lunedì 18 a domenica 31 maggio, si evince che «su tutto il territorio regionale permane l’obbligo di portare la mascherina o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all’aperto. Così come restano in vigore le disposizioni previste nella precedente ordinanza in tema di organizzazione del lavoro». Dunque naso e bocca coperti anche all’aperto e, a maggior ragione, in quei luoghi e quelle situazioni in cui mantenere il distanziamento sociale risultasse difficoltoso. «Da lunedì – ha commentato soddisfatto il governatore Attilio Fontana – compiremo un altro importante passo avanti verso la nuova normalità. Sono certo che i lombardi sapranno agire responsabilmente e nel rispetto delle regole».

La Lombardia prova quindi a rialzare la china e a ripartire, pur tra mille ostacoli e difficoltà. Le misure varate dal governo a supporto di imprese e autonomi sono state giudicate come ancora insufficienti e il ritardo con cui le linee guida sono state trasmesse dal governo alle regioni non hanno fatto altro se non complicare situazioni già molto intricate, con conseguenti ritardi nella riapertura delle attività (pochi di fatto alzeranno le serrande già da lunedì). Il Dpcm appena presentato ha però il merito di concedere finalmente spazi di manovra ampi alle regioni che potranno adesso intervenire a sostegno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza e guidare i cittadini sulla strada di un, seppur lento  e graduale , ritorno alla normalità.

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