Pantigliate, prosegue il dibattito sull’ex Acquapark. Miglioli: «Stupiti dalla subitaneità, ma accogliamo l’apertura della giunta»

Il leader di Vivere Pantigliate si è detto soddisfatto riguardo alla decisione dalla giunta Abate di attivarsi per la riqualificazione. Restano dubbi su cifre, dati, piani di lavoro concreti e futura gestione degli impianti

Gli scivoli dell'Acquapark in stato di abbandono (a sx), Lorenzo Miglioli di Vivere Pantigliate (a dx)

Il futuro dell’area di quello che fu l’Acquapark di Pantigliate, il gioiello della città, polo sportivo e ludico al contempo nonché punto attrattivo per i residenti e i cittadini di tutto il Sud Est Milano, è tutt’altro che scritto. Dopo anni di semi-abbandono, su pressione di diverse forze politiche e sociali, il tema è rientrato di prepotenza nel dibattito pubblico ed è stato messo all’ordine del giorno nell’agenda dell’amministrazione cittadina. È cronaca recente il cambio di rotta impresso alla questione dal sindaco Franco Abate: dapprima restio a sbilanciarsi sull’argomento e ancor meno desideroso di parlarne pubblicamente, il primo cittadino ha alla fine deciso di riprendere in mano «in maniera fattiva» una situazione da troppo tempo accantonata e lasciata nel cassetto.
La nuova virata, presentata da Abate nelle scorse settimane, ha visto il consiglio comunale spaccarsi nuovamente: se tutti, chi più chi meno, si dicono in linea di principio concordi sul fatto che l’area dell’Acquapark debba essere riqualificata, alcuni sono poco convinti che la decisione della giunta di fare ricorso ad un finanziamento a lungo termine sia la scelta migliore per la cittadinanza. Tuttavia, i più si sono detti disposti ad analizzare tutte le carte, non appena queste saranno rese pienamente disponibili, e ad aprire un dialogo democratico e costruttivo che tenga conto del sentire popolare e delle diverse forze politiche. 
Oltre alla cifra del finanziamento, ancora dibattuta e mai pubblicamente dichiarata dall’amministrazione, a preoccupare gli esponenti dell’opposizione Bavutti e Cordella è la mancanza di certezza riguardo al fatto che l’area verde e il polo sportivo saranno effettivamente mantenuti tali per l’intera durata (25 anni) del finanziamento che il comune riceverà per mezzo del Credito Sportivo. Su tale questione, molto sentita anche dai cittadini, il sindaco dovrà fare chiarezza nelle opportune sedi, dal momento che l’eventuale edificazione dell’area verde sarebbe percepita dai più come una mancanza di rispetto delle promesse fatte.  
Nel merito della vicenda Acquapark, anche Lorenzo Miglioli, esponente di Vivere Pantigliate, ha espresso un duplice parere. «Vedremo se gli annunci rimarranno tali o diverranno realtà. Certamente siamo rimasti un po’ tutti colpito dall’improvvisa decisione della giunta di cambiare marcia». Miglioli si è detto contento che la battaglia politica portata avanti da alcuni esponenti politici e non solo abbia condotto al risultato sperato: che l’area sia riqualificata e che le cosiddette zone limitrofe non siano intaccate, rimanendo dunque verdi. «Nel merito dei progetti di elaborare, occorre fare una distinzione: da un lato serve che l’amministrazione fornisca le carte con i dati e le analisi dei costi, sul versante opposto occorre che prima di richiedere un finanziamento, siano valutati le spese di gestione; bisogna capire se le società del territorio saranno in grado di assumere la gestione degli eventuali nuovi impianti». Non convince Miglioli un punto fondamentale: «perché non inserire nel perimetro da riqualificare anche la parte dell’Acquapark vero e proprio? Auspichiamo a questo punto che, quantomeno, l’area non verrà edificata; piuttosto sarebbe meglio che, una volta sistemata, rimanesse adibita a prato e area verde: l’ambientalismo a macchia di leopardo ci lascia sempre dubbiosi. Il rischio che la parte degli scivoli resti abbandonata è concreto».
La palla è adesso nuovamente nelle mani dell’amministrazione, la quale dovrà produrre la documentazione riguardante i progetti e, possibilmente, aprire un dialogo con le altre forze politiche.