San Donato Milanese, la piscina del Parco Mattei non aprirà. Checchi: «Chiusura da imputare esclusivamente all’emergenza Covid-19»

Dopo i due bandi andati deserti arriva la conferma definitiva. I consiglieri comunali Falbo, Di Pasquale, Di Gangi all’attacco: «Si proceda con l’affidamento diretto»

«Il polo acquatico di via Caviaga, purtroppo, quest’estate non sarà in servizio». Con queste parole, affidate a una nota firmata congiuntamente dal sindaco Checchi e dall’assessore allo sport De Simoni, l’amministrazione comunale di San Donato mette la parola fine alla stagione estiva del Mattei. Da anni in stato semi-comatoso, il parco, voluto dal fondatore dell’Eni, versa in condizioni di parziale abbandono nonostante i numerosissimi quanto fumosi proclami della politica a che la perla della città fosse riqualificata. Sono stati necessari molti anni e infinite traversie perché fosse rifatta la pista di atletica; la tribuna, dopo mesi di cantieri che volgono ora al termine, sembra che sarà presto nuovamente fruibile. Quanto al resto, molto resta ancora da fare e la decisione di non aprire la piscina per l’estate pesa negativamente sul bilancio di una giunta dimostratasi poco solerte nell’affrontare i problemi più sentiti dai cittadini.
Nel comunicato dell’amministrazione si legge che «i due bandi di gara andati deserti – nonostante un netto ribasso rispetto all’anno precedente del canone di concessione pressoché azzerato (dai 130mila euro richiesti nel 2019 ai 5mila euro dell’ultimo bando) – avevano già evidenziato come le problematiche e le restrizioni legate all’emergenza Covid avessero posto seri dubbi agli operatori qualificati circa l’assunzione del rischio di affrontare una gestione fortemente caratterizzata dall’incertezza». Checchi, comunque, prova a correre ai ripari: «Nel comunicarvi la mancata entrata in funzione del polo estivo del Mattei, ci preme sottolineare come la stessa sia da imputare esclusivamente all’eccezionalità di quanto è accaduto a San Donato, come nel resto del mondo, a causa dell’emergenza Covid-19, problematica che ha messo in ginocchio intere Nazioni e che, ancora oggi, pone pesanti quesiti sul futuro di tutti noi». E prosegue annunciando che «rimane salda e decisa la convinzione di portarne avanti il percorso di rilancio»
Il clamore suscitato dalla notizia, di fatto attesa ma comunque sconvolgente, non ha lasciato indifferenti le opposizioni, subito voltesi sul piede di guerra. In una lettera indirizzata al comune, Gina Falbo ha sottolineato come sia: «inutile sottolineare l’importanza di fornire alla cittadinanza il servizio offerto da quelle piscine, soprattutto quest’anno, essendo prevedibile che a causa della gravissima crisi economica molti sandonatesi non potranno recarsi in vacanza e dall’esigenza di non determinare situazioni di sovraffollamento nell’unica altra piscina estiva comunale aperta, quella di via Parri, al fine di assicurare il rispetto delle norme sul distanziamento per ragioni sanitarie». La missiva, firmata anche da Vincenzo di Gangi e Giovanni De Pasquale, si chiude con l’appello al primo cittadino affinché proceda, «considerate le gare andate deserte», ad una assegnazione diretta in tempi rapidi.


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