La storia di Matteo e Lorenzo: quando la Didattica a distanza diventa un importante strumento di inclusione

I due studenti “speciali”, che frequentano la sezione staccata melegnanese dell’Istituto di Istruzione superiore “Piero della Francesca” di San Donato, grazie alla Dad hanno superato brillantemente le loro difficoltà

Matteo (a sx) e Lorenzo

Matteo (a sx) e Lorenzo

Matteo Deiana e Lorenzo Sassone sono due studenti della sezione di Melegnano dell’Istituto di Istruzione superiore “Piero della Francesca” di San Donato milanese che hanno appena sostenuto gli esami di Stato e raggiunto un traguardo importante per il loro futuro: il diploma in Tecnico dei servizi commerciali. I loro insegnanti hanno voluto raccontare a 7giorni la loro storia perché può offrire molti spunti di riflessione.

Matteo, che soffre di disturbi dello spettro autistico, è uno studente speciale: molto introverso era legatissimo all’amato nonno che purtroppo è mancato proprio durante il periodo di lockdown. La perdita ha parecchio scosso il ragazzo che ha avuto giorni di comprensibile smarrimento, ma la vicinanza dei compagni e degli insegnanti, nei modi e nei tempi resi possibili dalla Didattica a distanza (Dad), l’unica possibile nei mesi dell’emergenza sanitaria, si è rivelata una carta vincente. 

«È riuscito a risollevarsi anche grazie alla Dad - spiega infatti a 7giorni la professoressa Barbara Belmonte -. Al mattino seguiva le lezioni regolarmente e al pomeriggio svolgevamo varie attività di potenziamento. Ha sempre interagito con i compagni e noi docenti siamo riusciti a stargli vicino anche nelle ore extrascolastiche. Alla fine, si è presentato all’esame con la foto del nonno e ha svolto un’esposizione davvero brillante, meritandosi come voto un 94».

Bella e significativa anche la storia di Lorenzo, uno studente con problemi di memoria a breve termine che gli rendono faticoso l’apprendimento. «Lorenzo con la didattica a distanza è letteralmente sbocciato, ha trovato il suo ambiente ideale per apprendere, sapendo utilizzare gli strumenti informatici meglio di noi docenti - ci spiega ancora la professoressa Belmonte -. Lorenzo da casa riusciva a concentrarsi meglio, è migliorato in tante materie e al termine dell’esame, superato anche da lui con il punteggio di 94, ha avuto persino l’applauso dalla commissione».

Si tratta indubbiamente di risultati importanti, che spingono a necessarie riflessioni sulla validità della tanto criticata didattica a distanza. Queste storie dimostrano infatti che, se opportunamente usata, può rivelarsi una risorsa di grande utilità. I professori osservano però che la stessa ha fatto emergere al contempo anche parecchie debolezze e criticità: molti studenti infatti non erano provvisti di strumentazione idonea e le scuole, colte alla sprovvista, hanno dovuto faticosamente reinventarsi. 

Un altro aspetto significativo e per certi versi inaspettato su cui riflettere è quello legato alle lacune emerse nell’uso delle tecnologie anche fra diversi adolescenti. Questi ultimi, al di fuori di un uso spesso compulsivo dei social, si sono dimostrarti abbastanza impacciati nell’utilizzare la tecnologia in modo più maturo e professionale e anche per questa criticità la scuola dovrà pensare ad una soluzione. 

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