Case Rosse: presentato a San Giuliano Milanese un progetto non assistenziale per ridare dignità al quartiere
Il sindaco Marco Segala: «Un progetto innovativo perché porta le istituzioni all'interno di un quartiere difficile»

Tutti gli attori coinvolti nel Progetto dal sindaco Marco Segala, all'assessore ai Servizi sociali Vito Nicolai, i rappresentanti di Assemi, Afol, cooperative "Spazio aperto servizi” e “Libera compagnia di arti e mestieri sociali” fino a tutti gli operatori coinvolti
05 aprile 2019
“Cambiare i colori del quartiere: Case Rosse laboratorio del cambiamento”
Migliorare la qualità del vivere e promuovere l’inclusione attiva in ottica non assistenziale. Questi i principali obiettivi del progetto “Cambiare i colori del quartiere: Case Rosse laboratorio del cambiamento” , promosso dal Comune di San Giuliano Milanese e presentato martedì 2 aprile 2019. Il progetto si rivolge al quartiere sangiulianese tra via Repubblica e via Quasimodo e vede la collaborazione di diversi attori del territorio: Azienda lombarda edilizia residenziale (Aler); Agenzia metropolitana per la formazione, l’orientamento e il lavoro (Afol); cooperative sociali “Spazio aperto servizi” e “Libera compagnia di arti e mestieri sociali”; Fondazione Somaschi; con il supporto dell’Azienda sociale Sud-Est Milano (Assemi). Realizzato con risorse di Regione Lombardia e cofinanziato con fondi europei, prevede due quote da 119mila euro suddivise sui due “macro-settori” di intervento: la prima per i laboratori sociali di quartiere, che intendono promuovere azioni sui temi dell’abitare, sulla gestione delle spese e sulla vita di quartiere con un presidio sul territorio nonché attività di animazione, feste di quartiere e micro-eventi per favorire la socializzazione (sub-progetto “Laboratorio Sociale”); la seconda quota destinata ad azioni per i disoccupati con attivazione di circa trenta programmi individuali (sub-progetto “Inclusione Attiva”).
«È un progetto di cambiamento proattivo perché è il Comune che va a cercare le persone per comprenderne i bisogni senza aspettare che siano loro a rivolgersi alle istituzioni. L’intento è quello di ridare dignità al quartiere e fornire supporto su alcuni temi importanti. Ci attendiamo di riuscire a coinvolgere gli abitanti facendo comprendere loro che possono incidere sulle questioni che li riguardano più da vicino e diventare attori di buone prassi» afferma Vito Nicolai, assessore ai Servizi sociali. «Il progetto ha durata biennale, è partito a dicembre 2018 e proseguirà fino a dicembre 2020; coinvolgerà circa 160 nuclei familiari connettendo una serie di attori del territorio, come biblioteche o centri prima infanzia, per informare i cittadini sui contenuti dello stesso» specifica Sabrina Massazza, responsabile dei Servizi al cittadino.
Come illustra meglio Gabriella Bartolomeo, della cooperativa “Spazio Aperto Servizi”: «Il “Laboratorio Sociale” ribalta il modo di stare nei territori attraverso l’ascolto, la valutazione dei bisogni e l’individuazione delle risposte e delle opportunità più idonee perché spesso gli stessi inquilini delle Case Rosse non sanno dell’esistenza di alcune possibilità a cui possono aderire. Inoltre si attiva la comunità con azioni specifiche di cura degli spazi, degli ambienti e del verde migliorando di conseguenza le condizioni di vita e ci si impegna con un progetto ponte a costruire dei percorsi comuni trovando soluzioni condivise per le criticità, favorendo le relazioni e la convivenza tra gli abitanti». E per il sub-progetto “Inclusione Attiva” Mario Sipio di Afol spiega: «Intende coinvolgere i potenziali utenti in attività di orientamento e formazione attraverso l’analisi delle competenze per ricollocarli sulle richieste del mercato del lavoro, fornendo una formazione professionale individuale di sei mesi (con un impegno su due giorni a settimana) per cento ore totali, che si terrà presso la sede di San Donato Milanese dell’Agenzia, e ciascun utente potrà percepire inoltre un contributo fino a duemila euro. Le proposte formative iniziali saranno quattro: informatica, contabilità, idraulica, gestione magazzino e logistica».
Come ha affermato Cristina Gallione di Assemi: «Si cerca di attuare un welfare che sia sempre più prossimo ai cittadini per favorirne la capacità di autodeterminazione». «Si tratta di un progetto innovativo per il Comune di San Giuliano e per tutto il contesto perché porta le istituzioni all'interno di un quartiere difficile e spesso lontano dall'autorità pubblica diventando dunque un modo di presidiare il territorio, ma anche perché si occuperà di due punti che ritengo fondamentali quali il supporto alle famiglie morose e alla gestione del bilancio familiare» dichiara con orgoglio il sindaco Marco Segala.
Il progetto sarà presentato sabato 6 aprile 2019 a partire dalle ore 16.00 con un evento interattivo aperto a tutti: ci saranno mostre, attività per abbellire lo spazio gioco del campo di basket, letture animate in varie postazioni affinché gli abitanti possano interagire con gli operatori avanzando richieste o facendo proposte da realizzare nel quartiere.
Per saperne di più visitate la sezione dedicata del sito del Comune di San Giuliano Milanese al seguente link; le pagine social su Facebook e Instragram; oppure chiamate il numero 342-75.82.099 o inviate un’email all'indirizzo [email protected]
In alternativa potete rivolgervi direttamente agli operatori, presso “Arena del Sole” in via Marzabotto 23.
Elisa Barchetta
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05 aprile 2019