Case Rosse: presentato a San Giuliano Milanese un progetto non assistenziale per ridare dignità al quartiere

Il sindaco Marco Segala: «Un progetto innovativo perché porta le istituzioni all'interno di un quartiere difficile»

Tutti gli attori coinvolti nel Progetto

Tutti gli attori coinvolti nel Progetto dal sindaco Marco Segala, all'assessore ai Servizi sociali Vito Nicolai, i rappresentanti di Assemi, Afol, cooperative "Spazio aperto servizi” e “Libera compagnia di arti e mestieri sociali” fino a tutti gli operatori coinvolti

“Cambiare i colori del quartiere: Case Rosse laboratorio del cambiamento”

Migliorare la qualità del vivere e promuovere l’inclusione attiva in ottica non assistenziale. Questi i principali obiettivi del progetto “Cambiare i colori del quartiere: Case Rosse laboratorio del cambiamento” , promosso dal Comune di San Giuliano Milanese e presentato martedì 2 aprile 2019. Il progetto si rivolge al quartiere sangiulianese tra via Repubblica e via Quasimodo e vede la collaborazione di diversi attori del territorio: Azienda lombarda edilizia residenziale (Aler); Agenzia metropolitana per la formazione, l’orientamento e il lavoro (Afol); cooperative sociali “Spazio aperto servizi” e “Libera compagnia di arti e mestieri sociali”; Fondazione Somaschi; con il supporto dell’Azienda sociale Sud-Est Milano (Assemi). Realizzato con risorse di Regione Lombardia e cofinanziato con fondi europei, prevede due quote da 119mila euro suddivise sui due “macro-settori” di intervento: la prima per i laboratori sociali di quartiere, che intendono promuovere azioni sui temi dell’abitare, sulla gestione delle spese e sulla vita di quartiere con un presidio sul territorio nonché attività di animazione, feste di quartiere e micro-eventi per favorire la socializzazione (sub-progetto “Laboratorio Sociale”); la seconda quota destinata ad azioni per i disoccupati con attivazione di circa trenta programmi individuali (sub-progetto “Inclusione Attiva”).
«È un progetto di cambiamento proattivo perché è il Comune che va a cercare le persone per comprenderne i bisogni senza aspettare che siano loro a rivolgersi alle istituzioni. L’intento è quello di ridare dignità al quartiere e fornire supporto su alcuni temi importanti. Ci attendiamo di riuscire a coinvolgere gli abitanti facendo comprendere loro che possono incidere sulle questioni che li riguardano più da vicino  e diventare attori di buone prassi» afferma Vito Nicolai, assessore ai Servizi sociali. «Il progetto ha durata biennale, è partito a dicembre 2018 e proseguirà fino a dicembre 2020; coinvolgerà circa 160 nuclei familiari connettendo una serie di attori del territorio, come biblioteche o centri prima infanzia, per informare i cittadini sui contenuti dello stesso» specifica Sabrina Massazza, responsabile dei Servizi al cittadino.
Come illustra meglio Gabriella Bartolomeo, della cooperativa “Spazio Aperto Servizi”: «Il “Laboratorio Sociale” ribalta il modo di stare nei territori attraverso l’ascolto, la valutazione dei bisogni e l’individuazione delle risposte e delle opportunità più idonee perché spesso gli stessi inquilini delle Case Rosse non sanno dell’esistenza di alcune possibilità a cui possono aderire. Inoltre si attiva la comunità con azioni specifiche di cura degli spazi, degli ambienti e del verde migliorando di conseguenza le condizioni di vita e ci si impegna con un progetto ponte a costruire dei percorsi comuni trovando soluzioni condivise per le criticità, favorendo le relazioni e la convivenza tra gli abitanti». E per il sub-progetto “Inclusione Attiva” Mario Sipio di Afol spiega: «Intende coinvolgere i potenziali utenti in attività di orientamento e formazione attraverso l’analisi delle competenze per ricollocarli sulle richieste del mercato del lavoro, fornendo una formazione professionale  individuale di sei mesi (con un impegno su due giorni a settimana) per cento ore totali, che si terrà presso la sede di San Donato Milanese dell’Agenzia, e ciascun utente potrà percepire inoltre un contributo fino a duemila euro. Le proposte formative iniziali saranno quattro: informatica, contabilità, idraulica, gestione magazzino e logistica».
Come ha affermato Cristina Gallione di Assemi: «Si cerca di attuare un welfare che sia sempre più prossimo ai cittadini per favorirne la capacità di autodeterminazione». «Si tratta di un progetto innovativo per il Comune di San Giuliano e per tutto il contesto perché porta le istituzioni all'interno di un quartiere difficile e spesso lontano dall'autorità pubblica diventando dunque un modo di presidiare il territorio, ma anche perché si occuperà di due punti che ritengo fondamentali quali il supporto alle famiglie morose e alla gestione del bilancio familiare» dichiara con orgoglio il sindaco Marco Segala.
Il progetto sarà presentato sabato 6 aprile 2019 a partire dalle ore 16.00 con un evento interattivo aperto a tutti: ci saranno mostre, attività per abbellire lo spazio gioco del campo di basket, letture animate in varie postazioni affinché gli abitanti possano interagire con gli operatori avanzando richieste o facendo proposte da realizzare nel quartiere.
Per saperne di più visitate la sezione dedicata del sito del Comune di San Giuliano Milanese al seguente link; le pagine social su Facebook e Instragram; oppure chiamate il numero 342-75.82.099 o inviate un’email all'indirizzo [email protected]
In alternativa potete rivolgervi direttamente agli operatori, presso “Arena del Sole” in via Marzabotto 23.
Elisa Barchetta
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