Coronavirus, prontuario pratico dei divieti e dei permessi nelle province della Lombardia, cosa cambia fino all’8 marzo

Confermata la sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Gare sportive a porte chiuse. Via libera ai mercati. Centri commerciali e negozi non alimentari, acessi contingentati ad evitare assembramenti.

Con l'entrata in vigore di questo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, cessa la vigenza di tutti quelli precedenti, adottati in attuazione del decreto-legge 3 febbraio 2020, n. 6.

Vediamo in pratica cosa cambia e cosa no.


Nella zona rossa e precisamente nei comuni di Codogno, Castiglione d'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano viene confermata l’area off limits, e le limitazioni della settimana scorsa.

Nel resto della Lombardia (zona gialla) viene confermata la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, delle università, dei corsi professionali; la sospensione dei viaggi di istruzione; la chiusura di cinema, teatri, discoteche, palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali; chiusura di centri culturali, centri sociali, centri ricreativi. Ai tifosi è vietato seguirelle proprie squadre anche nelle regioni dove non ci sono limitazioni. Sono sospesi concorsi pubblici e privati. Sono vietate tutte le grandi manifestazioni e tutti i grandi eventi organizzati in luogo pubblico e privato (compresi gli eventi culturali, sportivi e religiosi) anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico. È stato introdotto un nuovo criterio che consente di lasciare aperti alcuni luoghi come musei e luoghi di particolare interesse culturale, a patto che si riesca a rispettare la distanza fra i visitatori di almeno un metro ed evitare gli assembramenti di persone.

Ristoranti, bar e pub regolarmente aperti a condizione che il servizio sia fatto solo per i posti a sedere e che i clienti siano nelle condizioni di stare a distanza di almeno un metro tra loro (la distanza di un braccio steso).

Anche tutte le altre attività commerciali riprenderanno la normale apertura sempre che consentano l’accesso ai locali con un fruizione contingentata con un numero di utenti a seconda degli spazi disponibili, mantenendo la distanza minima di un metro tra visitatori.

Consentiti anche gli eventi e le competizioni sportive di routine di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati e le sedute di allenamento in centri sportivi a porte chiuse.

Riaprono i mercati ordinari e quelli rionali anche il sabato e la domenica.

Via libera anche ai luoghi di culto a condizione che rispettino il nuovo criterio di mantenere la distanza fra gli utenti di almeno un metro evitando assembramenti.

Permesse le visite alle aree di degenza per una persona.

Per le attività produttive il Governo raccomanda di privilegiare  incontri e riunioni collegamenti da remoto.

Solo nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona si applica altresì la seguente misura: chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.

Scarica il provvedimento completo in formato PDF

DCPM 1 Marzo 2020;

dpcm-1-marzo-2020.pdf