Si è completata senza eccessivi disagi nella notte di sabato 27 luglio  l’”operazione Bridge”, così come è stato ribattezzato il maxi “trasloco” da Linate a Malpensa. Nell’arco di una sola notte, infatti, 45 autoarticolati e circa 300 mezzi hanno spostato le attrezzature dallo scalo milanese a quello varesino: dai bus interpista alle scale per passeggeri, dai nastri per i bagagli ai condizionatori per gli aeromobili. Si stima infatti che l’operazione farà aumentare il traffico dello scalo del 30%, con 25mila passeggeri in più al giorno.  

Nel complesso, il “battesimo del fuoco” cui era atteso Malpensa (cioè la prima ondata di 25mila passeggeri) è stato sostenuto senza particolari intoppi, anche grazie alle raccomandazioni di Sea, la società che gestisce gli scali milanesi, di presentarsi almeno tre ore prima della partenza. Tutto questo per consentire a Malpensa di sostenere il carico di passeggeri e voli di Linate, che rimarrà chiuso fino al 27 ottobre prossimo per importanti lavori di riqualificazione.

Questi implicano innanzitutto impegnativi interventi infrastrutturali per le piste: in quella di decollo-atterraggio (lunga 2,5km e larga 60 metri), nonché in quella di rullaggio, si procederà al completo rifacimento del manto, che avrà uno spessore di 60 centimetri. Al contempo ha preso avvio anche il restyling dell’area imbarchi e del sistema di stivamento dei bagagli. Quest’ultimo sarà dotato di tecnologie all’avanguardia per consentire controlli più accurati, incrementando quindi la sicurezza per i viaggiatori, e riducendo i tempi di controllo, smistamento e consegna. Si prevede inoltre l’installazione di nuovi punti ristoro e una rinnovata area commerciale a disposizione degli utenti anche se, le operazioni all’interno dello scalo, proseguiranno fino al 2020. 

Per quanto invece concerne i 700 dipendenti di Linate, tra dipendenti della Sea, operatori aeroportuali e di Airport Handling, faranno i pendolari con Malpensa grazie a un servizio di 33 navette al giorno garantito dalla Sea. 

Redazione Web