Droga, migrazione di spacciatori e rave party: il bilancio del 2019 per i carabinieri di San Donato

I militari hanno tracciato il report di fine anno delle attività che maggiormente li hanno visti impegnati. Primo risultato fra tutti, è stato impedito che nelle stazioni a Sud di Milano si verificasse una “seconda Rogoredo”

Quello in via di conclusione è stato un anno decisamente impegnativo per i carabinieri della Compagnia di San Donato che hanno tracciato un bilancio delle attività che, nel 2019, li hanno visti maggiormente in azione. 

L’attività che più di tutte ha necessitato l’impiego di consistenti dosi di impegno e uomini è stata evitare la “migrazione” di tossici e spacciatori dal boschetto della droga a Rogoredo verso le stazioni ferroviarie a Sud di Milano. Grazie a costanti e ripetuti presidi degli scali, svolti con un ritmo di minimo tre al mese, in collaborazione con i Comuni e le varie polizie locali, è stato impedito che si delineasse nel Sudmilano una “seconda Rogoredo”, con decine di arresti per droga e fogli di via. 

Sempre in materia di stupefacenti, sono stati sequestrati decine di kg di droga, soprattutto cocaina, hashish e marijuana, ma il 2019 ha visto un notevole incremento della circolazione delle cosiddette droghe sintetiche, specialmente tra i più giovani. Si tratta principalmente di metanfetamine e chetamine, ma anche di farmaci antidolorifici, utilizzati per lo sballo del sabato sera. Il fenomeno è relativamente nuovo per il territorio: sono stati proprio i militari sandonatesi a effettuare nel 2017 i primi sequestri di queste potentissime droghe alternative. 

Anche i rave party, maxi feste non autorizzate che si svolgono in capannoni abbandonati, tra musica a tutto volume, alcol e droga, hanno necessitato grande attenzione. Nello specifico, quest’anno se ne sono svolti cinque, l’ultimo dei quali a Caleppio di Settala, con complessivamente oltre un migliaio di persone identificate e denunciate. Inoltre, i carabinieri hanno provveduto a stendere una mappa dettagliata di capannoni ed edifici abbandonati, contattando le rispettive proprietà per sollecitare interventi volti a impedirne l’accesso. Provvedimenti in tal senso sono già stati presi a San Donato (ex Neon), a Peschiera (ex Cartiera) e a Caleppio (edificio di via delle Industrie), dove sono state murate porte e finestre e sono stati predisposti argini di terra all’interno e all’esterno.
Redazione Web 

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