Schiuma nel fiume Lambro, trovati i colpevoli

Trovati i colpevoli dello sversamento di schiuma nell'Oasi di Baggero a Merone

La schiuma bianca

La schiuma bianca

Merone (Como), in data 21 marzo 2015 è stata avvistata della schiuma nel Lambro, per l'esattezza nell'Oasi di Bagaggero. Le guardie ecologiche volontarie e gli operatori della Protezione civile hanno velocemente individuato i colpevoli, ovvero i responsabili di un'attività produttiva di Lurago d'Erba. «Il tempestivo intervento ci ha permesso di identificare l'azienda da cui si è verificata l’immissione di un agente schiumogeno - spiega Eleonora Frigerio, presidente del Parco -. Non è più tollerabile che chi svolge attività potenzialmente pericolose per l'ecosistema non adotti tutte le precauzioni, tra l'altro previste dalla legge. È necessario effettuare controlli più stringenti su questo particolare settore». L'allarme è scattato sabato 21 marzo di mattina intorno alle ore 11.00, mobilitando anche i tecnici dell'ente naturalistico e i colleghi dell'Asil, (Azienda dei servizi integrati del Lambro). Risalendo il corso d'acqua, gli operatori sono risaliti al collettore fognario della Roggia Cavolto e da qui ai presunti inquinatori. La ditta avrebbe effettuato dei lavaggi di alcune vasche industriali, gettando l’acqua sporca nel fiume, con conseguente sversamento di schiuma fino all'Oasi. Non è la prima volta che si verificano episodi analoghi: il 4 ottobre 2011 l’Oasi di Baggero è stata colpita dall'immissione di tre metri cubi di detergente, derivanti dallo squarcio di alcune cisterne in un deposito di detersivi compiuti da dei vandali che usarono dei trapani. Un'altro episodio critico che ha colpito l’Oasi di Merone si era verificato nel gennaio scorso, con uno sversamento di materiale organico all'interno dell’area tutelata dal Parco della Valle del Lambro.