“Le verità nascoste sul gassificatore”

Complicità tra Mse e Amministrazione comunale? Il pensiero de “La Fenice”

 

Sembra quasi un film ma purtroppo è tutto vero: l’Amministrazione comunale aveva stretto rapporti con la Mse per la realizzazione di un impianto di gassificazione. Ebbene sì: la maggioranza, messa alle strette dalle rimostranze e dalle concitate contrarietà alla costruzione di quello che è stato definito un “ecomostro” da parte di tutta la comunità medigliese e non solo, ha fatto dietro front.
Con una lettera indirizzata al presidente della Mse il Sindaco Carla Andena ha esposto un travisamento delle intenzioni dell’amministrazione comunale, nell’accordo transattivo sottoscritto il 7 agosto 2008, dichiarando la loro estraneità in merito al progetto presentato il 23 dicembre concernente la realizzazione di un impianto di valorizzazione energetica mediante un nuovo gassificatore.
Fin dall’inizio della travagliata vicenda ci si è sempre chiesti, come suggeriva in una precedente intervista uno dei componenti de “La Fenice per Mediglia”: “Come mai un’azienda come la MSE dovrebbe spendere una così cospicua cifra per stilare un progetto che a priori non è realizzabile nel nostro territorio?”. A rispondere a questo interrogativo sono proprio i membri de “La Fenice per Mediglia” che, merito del solerte lavoro, svolto in questi mesi, hanno raccolto il materiale per illustrare le reali verità.
Tutto risale al 12 giugno 2008, quando la giunta approvò una bozza di accordo transattivo, trasmessa dalla Mse e recante l’intenzione, da parte dell’azienda, di realizzare un importante ed innovativo progetto, indicando altresì i conseguenti benefici, sia per il comune che per i cittadini, a seguito della prosecuzione dello smaltimento rifiuti per una loro valorizzazione energetica.
Inoltre, nello stesso documento, viene riportato anche un importo di 200.000 euro, spettante al comune a titolo di anticipazione dei contributi di ristoro ambientale relativi all’esercizio del nuovo impianto ricompreso nel progetto industriale. Il 7 agosto il disposto viene firmato da entrambe le parti e il 23 dicembre la Mse presenta il progetto versando nelle casse comunali il predetto anticipo. Invece ora qualcosa è cambiato. Probabilmente accortosi dell’enorme errore, sempre che di errore si tratti, il comune ha manifestato nell’ultima lettera a Manlio Cerroni, la sua estraneità, meravigliando addirittura quest’ultimo, il quale, dopo aver sottolineato la consapevolezza e la presa visione del progetto da parte dell’amministrazione, ha deciso di non corrispondere più i contributi di ristoro ambientali relativi alla realizzazione e all’esercizio dell’impianto per la valorizzazione energetica dei rifiuti comportando l’aumento del 35% della Tarsu per i cittadini di Mediglia.