Incaricati della Onlus? No, ignobili truffatori

Questi millantatori contattano telefonicamente i familiari degli Ospiti, cercando di riscuotere somme di denaro da destinare, a loro detta, a sostegno delle attività di cura. Il gesto è doppiamente riprovevole: innanzitutto, si carpisce la buona fede di coloro che donano somme di denaro, pensando di destinarle a un’ottima causa e l’aggravante è che, molto probabilmente, i truffatori scelgono le loro vittime consultando, oltre ai nominativi degli ospiti, anche quelli relativi agli avvisi funebri degli stessi. Il legame è semplice: la Fondazione, al suo interno, ha una cappella, “Madre dell’accoglienza”, che a discrezione delle famiglie dei residenti, viene resa disponibile per la celebrazione dei funerali. I truffatori collegano in tal modo il nome del defunto a quello dei parenti e, poco dopo il rito funebre, scatta la telefonata alla ricerca di fondi.  Due persone, un’anziana di Melegnano, vedova di un ex ricoverato, e un cittadino di Rozzano, contattate telefonicamente, poco prima dell’incontro con i sedicenti incaricati, hanno fortunatamente chiamato la casa di cura per avere delucidazioni e si è, in questo modo, evitato l’imbroglio. Bisogna sempre diffidare di riscossioni di denaro porta a porta; la Fondazione, infatti, ricorda che gli unici modi possibili per effettuare donazioni sono: devolvere il 5x1000 al momento della dichiarazione dei redditi, effettuare donazioni liberali (deducibili dalle tasse) contattando la Castellini per i riferimenti bancari e recarsi di persona presso gli uffici amministrativi di via Cavour. La Onlus, inoltre, ci ha informato che sono stati segnalati solo i due casi precedentemente menzionati; forse, grazie alle tempestive informazioni diffuse presso i parenti dei residenti e ai manifesti affissi in città, si è quindi evitato che le truffe potessero moltiplicarsi.

Ilaria Piermatteo