Tamini: si allungano i tempi della bonifica del sito produttivo di Melegnano, i lavoratori tremano

I sindacati accusano: «La proroga delle operazioni, che ha comportato la dislocazione dei lavoratori in altre sedi, non ci è mai stata comunicata ufficialmente». A questo punto si teme per il futuro del sito

Il sito produttivo Tamini, sito lungo la via Emilia a Melegnano

Il sito produttivo Tamini, sito lungo la via Emilia a Melegnano

«Vogliamo chiarezza anche sul piano industriale»

Sono sempre più preoccupanti le prospettive per i lavoratori melegnanesi di Tamini, l’azienda specializzata nella produzione di trasformatori. Alle incertezze legate al comparto amministrativo, per il quale la proprietà ha preannunciato la chiusura della sede di Melegnano e il conseguente trasferimento dei dipendenti in quella di Legnano, si aggiungono infatti anche le preoccupazioni dei lavoratori del settore produttivo, che sorge a poche centinaia di metri dagli uffici. L'azienda ha infatti comunicato ai dipendenti, senza però nessuna comunicazione ufficiale alle sigle sindacali e alle Rsu, un ritardo di 120 giorni rispetto all'avanzamento previsto nei lavori di bonifica che attualmente stanno interessando il sito, collocato sempre lungo la via Emilia. Dall'avvio dell'intervento nello scorso settembre, infatti, alcuni dei lavoratori sono stati momentaneamente dislocati negli stabilimenti di Legnano, Ospitaletto e Novara, per  una durata dell'operazione totale pari a sei mesi più ulteriori massimo tre mesi per il graduale ripristino dell'attività produttiva, secondo quanto previsto dall'accordo sottoscritto lo scorso luglio. «La proroga dei tempi di consegna e ripresa dell'attività del comparto produttivo di Melegnano non è stata ufficialmente comunicata alle sigle sindacali, Fiom e Uilm, - dichiara il segretario generale Uilm Milano Vittorio Sarti - e comporterà ulteriori disagi per i lavoratori che prestano per questo periodo servizio in altre sedi. Una situazione, quest'ultima, che si va ad aggiungere ad un contesto di incertezza della situazione di Melegnano e dell'ancora atteso piano industriale, fondamentale per conoscere il destino e le prospettive aziendali nella visione della proprietà». Secondo il verbale ministeriale la presentazione sarebbe dovuta avvenire entro la fine del mese di gennaio 2017, ma per ora tutto tace. «Di certo – prosegue Sarti - chiederemo all'amministrazione pubblica e agli enti preposti un incontro urgente per verificare lo stato e le tempistiche della bonifica, così come abbiamo inoltrato richiesta per un tavolo in Assolombarda con l’obiettivo di fare chiarezza anche sul piano industriale. Qualora fosse confermato il ritardo non possiamo permettere che nel frattempo venga portato avanti il trasferimento definitivo dei 43 impiegati nella sede di Legnano, a più di 50km dall'attuale collocazione».
Redazione Web