«C’è una precisa strategia per lo smantellamento della logistica del Centro Cardiologico Monzino»

L'assemblea generale dei dipendenti proclama lo stato di agitazione; per la direzione non ci sono i motivi

Centro Cardiologico Monzino

Centro Cardiologico Monzino L'entrata di via Parea

«C’è una precisa strategia per lo smantellamento della struttura logistica del Centro Cardiologico Monzino» , questo il grido d’allarme lanciato il 12 settembre, durante l’assemblea generale dei dipendenti  del Centro Cardiologico Monzino che per la prima volta in trent’anni ha visto riunite tutte le sigle e le rappresentanze sindacali dei dipendenti (CGIL, CISL, UIL FPL, CIMOP, CUB-SANITÀ. NURSING UP)». L’assemblea è stata indetta dopo la decisione della proprietà (IEO – CCM , Istituto Europeo di Oncologia – Centro Cardiologico Monzino) di trasferire l’ufficio del personale del Centro cardiologico Monzino in altra sede. Secondo l’Assemblea questa iniziativa fa seguito ad altre che in questi ultimi due anni stanno delineando una precisa strategia complessiva di smantellamento della struttura logistica del Centro. 7giorni ha incontrato i componenti RSU in rappresentanza degli oltre 600 dipendenti: «Siamo presenti sul territorio da circa trent’anni – hanno dichiarato i componenti RSU – siamo una realtà efficiente e all'avanguardia con una reputazione costruita nel tempo con dedizione e pazienza. Rivendichiamo con  orgoglio la nostra “identità” che si traduce in elevati standard qualitativi per l’utenza che oggi sono in pericolo». Il Dottor Barbier rappresentante sindacale della “Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata” esprime il pensiero condiviso dei medici del Monzino: «In questi ultimi anni ci sono stati parecchi segnali che di giorno in giorno peggiorano i nostri standard per la richiesta delle diagnostiche e dei flussi idi informazione in genere e di conseguenza si peggiorano anche le risposte all'utenza». Laura Schiaroli responsabile coordinatrice del RSU punta sulla grande qualità che questo centro ha sempre avuto e che ora è a rischio per una serie di comportamenti che di fatto depauperano risorse importanti.  Per tutti i delegati RSU il servizio all'utenza in questi anni va peggiorando, c’è il rischio di essere fagocitati da un’azienda che relegherebbe i “rapporti umani” a una semplice spunta di nomi. «La grande capacità di questo centro – dicono all'unisono i dipendenti che 7giorni ha incontrato - è risolvere i  problemi che sopravvengono in un batter d’occhio, grazie al grande dialogo che esiste fra i reparti. Offriamo un elevato standard di cura attraverso i pazienti che si rivolgono a noi tramite il Servizio Sanitario Nazionale, quindi esiste anche una responsabilità pubblica per i flussi di denaro che transitano, non vogliamo essere il bancomat di nessuno». Dal canto suo la proprietà invece fa sapere che non è in atto nessun processo di smantellamento, e nessun posto di lavoro è a rischio, anzi c’è la volontà gestire i  processi in modo moderno ed efficiente, liberando spazi per nuove attività sanitarie: «Lo spostamento di quattro persone dell’Ufficio del Personale – dichiara Daniele Piacentini, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino - alla sede “IEO-CCM Torri ha la finalità di creare un team unico e maggiormente integrato, ottimizzando risorse umane e tecnologiche per garantire sempre migliori servizi al personale, unendosi al Gruppo dedicato alle stesse attività, con il quale creeranno sinergie di esperienze e competenze e contribuiranno al miglioramento della gestione dell’area». L’Assemblea ha deliberato all'unanimità lo stato di agitazione del personale, e di attivare presidi e volantinaggi di informazione rivolti alla cittadinanza che si svolgeranno anche nel corso della Giornata del Cuore del prossimo 27 settembre.
Giulio Carnevale