Droga dall’Abruzzo al resto d’Italia: in manette a Milano boss albanese del narcotraffico

Operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Chieti coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila. 12 arresti e 32 indagati. De Corato: «mafia albanese sempre più radicata nel business del narcotraffico»

Teneva le fila di un’organizzazione malavitosa che importava droga dal Nord Europa, occultata in auto e tir che avevano come punto di riferimento l'Abruzzo, dove c’era la base dello smercio e dello smistamento nel resto d’Italia. Si tratta di un boss albanese 34enne arrestato lunedì 1° novembre a Milano, nell’ambito di una maxi operazione contro il narcotraffico eseguita dai Carabinieri del Comando provinciale di Chieti e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila. Le indagini hanno portato all’arresto di 12 persone, mentre altre 32 sono state indagate. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata all'acquisto, in Belgio e in Olanda, e alla cessione, in varie regioni d'Italia, di ingenti quantità di stupefacenti (principalmente eroina e cocaina), con l’aggravante della natura transnazionale del reato. Il sodalizio criminale era radicato tra Francavilla al Mare, Pescara e centri limitrofi. «Il mio personale ringraziamento a Dia e Carabinieri per questa operazione – commenta Riccardo De Corato, assessore lombardo alla Sicurezza -. Gli stranieri coinvolti nel narcotraffico nella città metropolitana di Milano sono il 32,93%, come riportato nella relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, e la mafia albanese è sempre più in espansione grazie all’interazione con le mafie autoctone, con organizzazioni turche e con i cartelli colombiani. La delinquenza albanese è la seconda per presenza nelle carceri lombarde con 380 detenuti».

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