La capitolazione di Milano: “Taharrush Gamea” in piazza del Duomo, abusi sessuali di gruppo sotto gli occhi della polizia; Sala assente ingiustificato

Il vergognoso silenzio delle Istituzioni, le bocche cucite degli esponenti della sinistra milanese e il corto circuito delle femministe fa sorgere un dubbio: le violenze verso le donne non si denunciano se a farle sono gruppi di nordafricani?

Due delle ragazze aggredite

Due delle ragazze aggredite

L'Assessore De Corato e il Sindaco Sala

L'Assessore De Corato e il Sindaco Sala

Sono salite a nove le denunce di violenza sessuale di gruppo a Milano

Adesso che la delinquenza e la criminalità sono entrate prepotentemente nella cerchia dei navigli, i salotti e i movimenti progressisti milanesi si renderanno contro della situazione in cui versa il capoluogo della Lombardia?
In molti hanno provato a fare come gli struzzi, per non prendere atto di quello che è successo: hanno messo la testa sotto la sabbia. Nonostante i telegiornali e le principali fonti di informazioni, in principio, si siano guardati bene, da esplicitare chiaramente di che nazionalità fossero gli autori di quella molestia collettiva di gruppo che la notte di capodanno si è svolta in Piazza del Duomo. Violenze accadute sotto gli occhi della polizia, che s’è guardata bene dall’intervenire. I filmati diffusi in rete hanno portato alla luce numerosi tentativi di stupro ai danni di almeno nove ragazze. Quello che è avvenuto si chiama “Taharrush gamea” o, più correttamente, “taharrush jama?i”, un'espressione in lingua araba che significa letteralmente “molestia collettiva”. Con questo nome si designa un'aggressione sessuale di massa ai danni di una donna, che può anche sfociare nello stupro. Le denunce pubbliche di alcuni esponenti politici come l’assessore regionale Riccardo De Corato che il primo dell’anno denunciò subito i fatti taciuti dalla Giunta Sala, e la pubblicazione dei filmati sui social hanno squarciato il velo di nebbia su quello che effettivamente era successo. Non si capisce come sia potuto accadere a dispetto dei numerosi impianti di video sorveglianza installati in piazza del Duomo, molti dei quali presidiati nei comandi delle Forze dell’ordine, che per far intervenire la Magistratura, si dovesse arrivare al punto che gli stessi cittadini indignati da quello che era successo si siano sentiti in obbligo di diffondere le immagini registrate nei propri dispositivi. Dalla Questura e dal Comando di Polizia locale silenzio assoluto. Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ci ha messo sette giorni per diffondere una nota ufficiale: «Le aggressioni accadute in piazza Duomo la notte di Capodanno sono un fatto gravissimo non degno della nostra città. Con l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, siamo in costante contatto con la Questura di Milano che sta lavorando senza sosta per individuare i responsabili di questi atti odiosi e confidiamo nell’efficacia delle indagini. Scoprire e fermare i membri del ‘branco’ che si è reso responsabile di tali violenze è la risposta migliore che possiamo dare alle vittime. A loro voglio esprimere la mia piena vicinanza» ha scritto il primo cittadino il 7gennaio. Marco Granelli assessore alla Sicurezza del Comune di Milano il 2 gennaio scriveva sui suoi profili social: «In piazza Duomo tanta gente, tanti botti ma nessun problema». Come dice sempre il professor Piero Tarticchio: «I fatti non cessano di esistere perché si cessa di parlarne».
Un dubbio sorge spontaneo: Ma per caso per la Giunta Sala, le violenze verso le donne non vanno denunciate se a farle sono gruppi di nordafricani?
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Il Sindaco di Milano paladino della Milano progressista della “sinistra col Rolex” ha svelato il suo barba trucco. La facciata fatta da tante chiacchiere retoriche sull’inclusione e sulle quote di genere, era solo una velina che al primo alito di vento è sparita.
Nella sua Milano tutta scintillante fra un vernissage e un endorsement agli esponenti del Partito Democratico, nella centralissima Piazza del Duomo, almeno nove ragazze hanno subito molestie sessuali, violente, vigliacche, da un gruppo di energumeni misogeni, figli della cultura dell’inclusione senza regole. Adesso non basterà più rilegare i problemi della città sempre in periferia come hanno fatto fino ad ora gli esponente della Giunta Sala.
E che dire delle importanti ondate di sdegno seguite alla diffusione della molestia in diretta tv a Greta Beccaglia, sostenute a gran voce dalle femministe e dagli esponenti politici impegnati nella lotta contro gli stereotipi di genere, che, in questo caso non si sono sollevate bipartizan?
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Greta Beccaglia e il momento della molestia in diretta tv

Greta Beccaglia e il momento della molestia in diretta tv

Le responsabilità penali adesso saranno vagliate dalla Procura, che può contare sul prezioso apporto di Maria Letizia Mannella, sostituto procuratore che si è occupata dei più delicati casi di violenza sulle donne. Mannella sta svolgendo un ottimo lavoro per arrivare a identificare i responsabili di questi crimini di gruppo. Ma le responsabilità per la gestione della Piazza nella notte Capodanno, le responsabilità per le dichiarazioni dell’Assessore alla Sicurezza milanese, le responsabilità politiche del sindaco di Milano Giuseppe Sala sono enormi.
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Alessandra Locatelli

Alessandra Locatelli Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità, Regione Lombardia

«Non possiamo tollerare che simili episodi si ripetano e dobbiamo tenere alta l'attenzione pubblica per condannare gesti e comportamenti vili, affinché vengano puniti e sanzionati. Regione Lombardia - ha ricordato l'assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, Alessandra Locatelli - da anni è impegnata nel contrasto alla violenza contro le donne, che si manifesta con diverse modalità, spesso subdole e inaspettate. Per questa ragione abbiamo stretto un importante protocollo dì intesa con le Prefetture lombarde al fine dì formare agenti delle forze dell'ordine e delle polizie locali, contribuendo a contrastare con il massimo impegno di tutti questo fenomeno».
Oggi il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Milano ha presentato un Interrogazione e ha chiesto al Sindaco e all’Assessore alla Partita di relazionare in Consiglio comunale sui fatti avvenuti.
«Mentre il sindaco Sala è stato assente per tutta la seduta e nessuno lo ha potuto intercettare, oggi in Consiglio Comunale l’Assessore alla sicurezza Marco Granelli ha condannato in maniera scontata le violenze avvenute la notte di Capodanno in centro a Milano rimandando tutto a future indagini della Magistratura, autoassolvendosi da tutto e non citando mai dove fossero finite nella notte di San Silvestro le 62 pattuglie di vigili che il 29 dicembre in Prefettura aveva dichiarato ‘pronte ad intervenire’.Siamo arrivati all’assurdo: la consigliera del PD, Romano, per quanto successo ha affermato che i responsabili andrebbero cercati anche nel cdx che non ha approvato il DDL Zan che avrebbe, non si sa come, protetto le ragazze. Anzi, ha replicato dicendo di non fermarsi alle apparenze, ma che quanto successo ha una matrice culturale», ha affermato l’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale Riccardo De Corato in merito a quanto replicato dal centrosinistra a Palazzo Marino sulle violenze di Capodanno.
«Anche dopo i vergognosi fatti di capodanno, l’amministrazione guidata dal sindaco Sala continua a sottovalutare il grave problema di insicurezza che sta tenendo sotto scacco Milano ormai da troppi anni: la città è in mano a veri e propri branchi che, spesso impuniti, compiono furti, violenze ed aggressioni. Un’amministrazione che si vanta di promuovere iniziative a tutela delle donne milanesi ha il dovere di prevenire e reagire con forza dopo quanto accaduto, in primis rafforzando i presidi delle Forze dell’Ordine. Anche il ministro Lamorgese, che dovrebbe conoscere i problemi di Milano di cui è stata prefetto, continua a non intervenire fingendo che vada tutto bene», ha dichiarato Chiara Valcepina, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Milano, intervenendo nella seduta del Consiglio di lunedì 10 gennaio.
Giulio Carnevale