Milano: mandato d’arresto europeo per il dj “picchiatore”
Il giovane era tornato in Spagna, evadendo dopo essere uscito dal carcere. Il Tribunale non aveva disposto per lui alcun accompagnamento alla clinica psichiatrica dove doveva trascorrere i domiciliari
06 settembre 2016
Il giudice responsabile rischia di finire davanti al Csm
La Procura di Milano ha chiesto l'emissione di un mandato d'arresto europeo a carico di N.A.O.L., il 23enne dj spagnolo che ha picchiato a caso una serie di passanti per le vie di Milano lo scorso luglio. Il giovane è fuggito giovedì 1 settembre dopo la scarcerazione e la decisione del gip di disporre per lui gli arresti domiciliari in una clinica psichiatrica a Varazze (Savona), ma senza accompagnamento da parte di una scorta. Attualmente il dj si trova nell'ospedale psichiatrico di San Sebastian, in Spagna. Sulla richiesta, firmata dai pm Adriano Scudieri e Cristian Barilli che si sono consultati con il procuratore di Milano Francesco Greco, dovrà esprimersi ora il gip Livio Cristofano. Lo stesso giudice rischia però di finire nei guai proprio per aver concesso a N.A.O.L. gli arresti domiciliari senza disporne l'accompagnamento con la scorta della polizia penitenziaria. In conseguenza di quella decisione il 23enne si è allontanato dall'Italia, ha acquistato un biglietto di autobus per Barcellona e poi ha fatto ritorno a San Sebastian, dove risiede la sua famiglia. A riguardo il consigliere del Csm (Consiglio superiore della magistratura) Pierantonio Zanettin ha chiesto al Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli di aprire una pratica sulla vicenda e di affidarla alla Prima Commissione, competente sui trasferimenti d'ufficio dei giudici, per "valutare eventuali profili di incompatibilità, sotto il profilo dell'appannamento dell'immagine di terzietà e imparzialità, per il magistrato coinvolto".
Redazione Web
06 settembre 2016