Milano, mobilitazione civica, monta la protesta contro i tagli ATM: centinaia in piazza nonostante la pioggia
In piazza Scala la manifestazione organizzata dal “Gruppo Comitati per la 73” ha portato in piazza più di 300 cittadini, mentre in Largo Cairoli un centinaio di persone hanno partecipato al presidio sul TPL previsto nell’ambito della Fake Week, la “contro-Green Week” organizzata dalla Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano.
Nella giornata del 26 settembre, sotto una pioggia battente, centinaia di cittadini si sono mobilitati in diverse piazze di Milano per protestare contro i tagli ai mezzi di superficie gestiti da ATM. Nonostante il maltempo, la partecipazione è stata significativa, con due appuntamenti principali: in piazza Scala, dove più di 300 persone si sono radunate sotto l'insegna del "Gruppo Comitati per la 73", e in Largo Cairoli, dove un centinaio di manifestanti si sono uniti al presidio nell'ambito della cosiddetta Fake Week, organizzata dalla Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano. Questa contro-manifestazione, nata come una risposta critica alla Green Week, rappresenta una voce dissonante che intende portare all'attenzione problemi di cui, secondo gli organizzatori, il modello di mobilità sostenibile proposto dalle istituzioni non tiene conto.
Tra i protagonisti della manifestazione si sono distinti gli autisti ATM, che hanno preso la parola in entrambe le piazze per denunciare la mancanza di personale e le condizioni di lavoro difficili, contraddicendo le dichiarazioni del direttore generale di ATM, Arrigo Giana, e del Comune di Milano riguardo le assunzioni. Secondo i conducenti, i 400 nuovi autisti recentemente selezionati non sarebbero sufficienti a colmare le carenze attuali, che obbligano i lavoratori a coprire turni scoperti e a fronteggiare salari che non riflettono adeguatamente il costo della vita a Milano. Le loro preoccupazioni si sono unite a quelle dei cittadini, creando un fronte comune di lavoratori e utenti che chiede a gran voce una maggiore attenzione da parte delle istituzioni.
Un altro elemento saliente delle proteste è stato il gruppo "AspettaMI - Milanesi in attesa dei bus", che in pochi mesi ha raccolto 2600 iscritti sul proprio gruppo Facebook. Questo gruppo di cittadini denuncia quotidianamente i ritardi e le cancellazioni dei mezzi pubblici, pubblicando foto e testimonianze che dimostrano le disfunzioni del servizio. In piazza Scala, la fondatrice del gruppo, Adriana Berra, ha letto una lista satirica delle “linee fantasma”, basata sulle segnalazioni degli utenti. Tra le linee più problematiche, ha citato la 73 e la circolare 90/91, ironicamente ribattezzata “Circolava a destra/sinistra” a causa dei ritardi cronici. Il tono leggero di questa iniziativa non ha però smorzato la gravità delle problematiche evidenziate dai cittadini.
Nel corso delle proteste, Berra ha anche sollevato la questione dei tagli ai mezzi di superficie previsti nelle zone ovest di Milano, dove è prossima l’apertura della nuova linea metropolitana M4. I manifestanti temono che, come già accaduto per la zona est con l'inaugurazione della prima tratta della M4, i quartieri meno centrali verranno penalizzati, con un servizio di trasporto pubblico insufficiente per le necessità della popolazione. Berra ha concluso il suo intervento con un appello ai cittadini delle zone coinvolte: «Questa non è solo una battaglia di quartiere, è un problema che riguarda tutta Milano. Dobbiamo unire le forze, cittadini e lavoratori ATM, per difendere il trasporto di superficie e renderlo efficiente e accessibile a tutti».
L'invito finale dei manifestanti è stato chiaro: creare una rete di collaborazione tra i vari gruppi cittadini per contrastare i tagli e ottenere un servizio di trasporto pubblico più inclusivo. Solo così, secondo gli organizzatori, si potrà costruire una Milano veramente "smart" e "green", in cui il trasporto di superficie torni a essere un servizio centrale e non una soluzione secondaria rispetto alla rete metropolitana.