Sala, annulla tutti gli impegni e annuncia il lutto cittadino per Luca Marangoni, il ragazzino ucciso dal tram mentre in bicicletta andava a scuola

Docenti e studenti del liceo scientifico Einstein sotto choc per la morte di Luca Marengoni, il ragazzino da due mesi frequentava la prima D. Non aveva le cuffiette.

Beppe Sala sindaco di Milano e di Città Metropolitana di Milano

Beppe Sala sindaco di Milano e di Città Metropolitana di Milano

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, proclamerà una giornata di lutto cittadino per la morte di Luca Marengoni, il quattordicenne investito e ucciso da un tram a Milano mentre in bicicletta stava andando a scuola. Il primo cittadino del capoluogo lombrado ha espresso il suo cordoglio alla famiglia Marengoni e ha dichiarato che «Milano è vicina ai genitori di Luca in questo momento di grande dolore».
La ricostruzione della vicenda. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il ragazzino era in sella alla sua bicicletta quando è stato investito da un tram in via Tito Livio, nella zona sud-est della città. Nonostante l'intervento dei sanitari del 118, il quattordicenne è morto poco dopo per le gravi ferite riportate. Il sindaco Giuseppe Sala: «Un lutto che ferisce tutta la città, Mi unisco al dolore dei genitori e della famiglia di Luca per questa tragedia assurda. Proclamerò una giornata di lutto cittadino per commemorarelo».
«Era un ragazzo eccezionale, uno dei migliori della classe, molto bravo a scuola. Eppure era un po’ timido, introverso».
Oggi è un giorno triste all'Einstein liceo scientifico di Milano a du epassi da piazzale Lodi. I compagni di Luca, che frequentava la prima D, escono dalla scuola con gli occhi lucidi uno alla volta. Luca è morto martedì mattina dopo essere stato investito da un tram mentre andava a scuola in bicicletta. Non aveva le cuffiette nelle orecchie. Fuori dai cancelli della scuola, le famiglie di Luca e degli altri studenti stanno arrivando. «Ho pensato di venire a prendere nostro figlio, perché sarà sconvolto» mormora un padre. «Mia figlia e un altro amico di Luca erano nella stessa classe alle medie, tre amici inseparabili. Non ci sono parole. Non è giusto». La notizia dell'incidente arriva praticamente in tempo reale all'Einstein. I suoi compagni di classe, vedendo le pattuglie di polizia mentre passavano, hanno riconosciuto la madre di Luca da lontano e hanno cominciato a sospettare che fosse successo qualcosa di molto grave.
Nelle altre classi cresce la preoccupazione, chi ha fratelli o sorelle che vanno a scuola in bicicletta vivono momenti di apprensione. Inviano messaggi e telefonate per chiedere informazioni. Nel frattempo, la preside Alessandra Condito dà la notizia ai suoi compagni di classe. «Ad un certo punto la nostra preside è entrata in classe e ci ha raccontato di Luca. Piangevamo tutti», raccontano Sofia e Camilla, 14 anni al Corriere. «Non eravamo in classe con lui alle medie, l'abbiamo incontrato a settembre. sempre felice e sorridente e veniva sempre a scuola in bicicletta». Alle 11 tutte le lezioni si fermano per un minuto di silenzio. Nelle altre prime classi le lezioni si alternano a momenti di riflessione. «All'ultima ora l'insegnante ci ha chiesto se volevamo parlare di quello che era successo o fare una lezione. Nessuno poteva decidere, ma alla fine abbiamo fatto anche una piccola lezione, per stemperare l'atmosfera molto dolorosa che si era creata» racocntano alcuni studenti ai cronisti del Corriere. «In tutte le classi i ragazzi erano commossi e dispiaciuti», rivela Marina di Sessa, insegnante di inglese.