Tangenti in Comune a Milano: in manette 4 persone

Arrestati un ex dirigente e 2 dipendenti per associazione a delinquere e corruzione

Palazzo Marino

Palazzo Marino

Ma il Comune ribatte: «Dirigente arrestato non confermato dall’attuale Amministrazione»

Terremoto in Comune a Milano, per un presunto giro di mazzette per aggiudicarsi i lavori nelle scuole cittadine e nelle case popolari dell'Aler. A finire in carcere, con l’accusa di associazione a delinquere e corruzione, sono stati un ex dirigente del Comune di Milano, 2 dipendenti comunali del settore Manutenzione e un imprenditore del settore edile. Perquisizioni sono state effettuate dalla Guardia di Finanza in Comune, presso le sedi milanesi dell'Aler (L'Azienda lombarda di edilizia residenziale) e nelle abitazioni degli arrestati. Nello specifico, la Procura di Milano indaga su fatti commessi tra il 2005 e il 2012, durante le amministrazioni dei sindaci Letizia Moratti e Giuliano Pisapia. Il più “Illustre” tra gli arrestati è M.G., «Nella sua qualità di ex dirigente del Comune – fa sapere il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati - e nell'attuale ruolo di procacciatore di contatti e affari per aziende private nonché di socio occulto della società "Professione edilizia srl"». Assieme a lui sono finiti in carcere anche M.V., titolare della società “Professione Edilizia Srl”, G.A. ed A.R., dipendenti del settore manutenzione del Comune, e considerati "soci occulti” della società Professione edilizia. Questi ultimi devono anche rispondere di truffa per diversi episodi di assenteismo. Alla luce di quanto accaduto, il Comune di Milano ha voluto precisare in una nota ufficiale che «L’ingegner M.G. non era stato confermato e, quindi, allontanato da questa Amministrazione insieme ad altri dirigenti sin dal giugno 2011. Il suo incarico, presso il Settore Edilizia Residenziale Pubblica nell’ambito della Direzione Centrale Tecnica era stato deliberato nel 2003 e nel 2006. Anche gli altri due arrestati, dipendenti dell’Amministrazione, hanno lavorato nell’ambito della Direzione Centrale Tecnica». In tal senso palazzo Marino ha confermato che, in qualità di parte offesa, in caso di richiesta di rinvio a giudizio si costituirà parte civile sia per i danni patrimoniali che di immagine.
Redazione Web