Era il gennaio del 2012 quando Remi Nikolic, giovane rom non ancora 18enne, a bordo di un suv travolse e uccise a Milano l'agente di polizia locale Nicolò Savarino, per poi essere arrestato in Ungheria e condannato in via definitiva per omicidio volontario a 9 anni e 8 mesi. Quella tragica notte a bordo del veicolo si trovava anche il serbo Milos Stizanin che, fuggito all’estero ma poi rintracciato ed estradato in Italia nell’agosto dello stesso anno, era stato condannato a soli due anni e mezzo per il reato di favoreggiamento. In questi anni l’Avvocatura del Comune di Milano è sempre stata a fianco della famiglia dell’agente Savarino e si è costituita parte civile. Già in secondo grado di giudizio il sostituto procuratore Sandro Celletti aveva chiesto la nullità della sentenza d’appello e di procedere con l’accusa di concorso in omicidio, ma la sentenza fu confermata. Il Comune di Milano, insieme alla famiglia dell’agente e al procuratore Celletti, aveva quindi fatto ricorso alla Cassazione che, annullata la sentenza, aveva rinviato per l’esame del merito alla Corte d’appello. Alla fine, nella giornata di giovedì 31 maggio, dopo oltre 6 anni dalla tragica scomparsa di Savarino, i Giudici hanno stabilito che Milos Stizanin dovrà essere indagato per il ben più grave reato di concorso in omicidio volontario. «Ringrazio per l’impegno e la tenacia il sostituto procuratore e l’Avvocatura del Comune – ha affermato la vicesindaco, Anna Scavuzzo – che in questi anni ha sempre affiancato la famiglia Savarino che ha dovuto affrontare un terribile lutto».