Pedro Carvalho, il giovane artista che ha conquistato Paullo

Per ora non ha nessun progetto di trasferirsi in Italia. Fin qui nulla di strano, se non fosse che con  il suo talento e la sua passione ha contagiato alcuni cittadini e ragazzi paullesi. Incantati lo ascoltano. Per qualche pomeriggio e quattro sere, dalle 21 alle 23, come nella migliore tradizione dell’arte di strada, si trova a dover intrattenere il suo improvvisato  pubblico, costituito da una ventina di persone. Molti i giovani pronti a conoscere questo loro coetaneo di cui fino a poco tempo fa ignoravano l’esistenza. Se non si parla né inglese, né francese, né portoghese, diventa difficile comunicare con lui. La musica sembra essere l’unico strumento di dialogo possibile. E alle prime note basta uno sguardo per intendersi. Che sia in una giornata piovosa sotto i portici o in una bella notte estiva sotto il cielo stellato di una piazza in cui a volte si ha la sensazione che nulla accada. «È bravissimo – dicono alcuni teenagers – una volta volevamo sentire una canzone che sembrava non conoscesse. Grazie a un cellulare gliela abbiamo fatta ascoltare. In pochi minuti l’ ha studiata e ce l’ha risuonata. Ha intonato anche Volare e riesce a suonare anche hit dance e house come “Mr. Saxobeat” e la danza dell’estate, il “Kuduro”». Pedro, contrariamente a quanto si possa pensare, non si è mai esibito prima d’ora in strada. «Se mettessi per terra – spiega il musicista – il cappello racimolerei qualcosa». E qualcuno, forse, un simbolico euro per esprimere il proprio apprezzamento glielo avrà anche donato. Ma è con orgoglio che Carvalho mostra una piccola scatola con due plettri che gli sono stati regalati da un signore. Qualche commerciante obietta che i residenti, nonostante la bravura del ragazzo, potrebbero lamentarsi perché i ragazzi quando sostano sotto i portici rischiano di bloccare il passaggio. «Voglio perfezionarmi nei programmi audio visual», fa sapere Pedro e, mentre il giovane portoghese se ne andrà da Paullo con in tasca i suoi sogni e le sue ambizioni, nei coetanei paullesi resterà il ricordo di quelle sere in piazzetta e la ripromessa di cimentarsi, a partire dall’autunno, con una materia che ha il sapore di avere tutto un altro suono.

Alessandra Moscheri