Rapina un bar in Sicilia e lo arrestano a Paullo

Dopo il furto il giovane è fuggito nel Sudmilano ma, al termine di sei mesi di indagini scrupolose, la polizia l’ha individuato

Il bottino era stato di 10mila euro

Dopo sei mesi pensava di averla fatta franca, tanto più che si era trasferito da un capo all’altro dell’Italia, dalla Sicilia alla provincia di Milano. Per questo non ha creduto ai suoi occhi il 20enne V.S. quando, nei giorni scorsi, la polizia ha bussato alla sua porta e lo ha arrestato per furto. Tutto è iniziato il 9 novembre scorso quando il giovane aveva forzato l’ingresso di un bar di Gela ed aveva razziato l’esercizio commerciale portandosi via 10mila euro. La polizia aveva sin da subito visionato le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate all’esterno del bar, che avevano immortalato quasi per intero l’azione del ladro solitario. Successivamente le forze dell’ordine avevano acquisito anche i filmati delle videocamere installate in altri punti della città e, in alcune di queste, si vedeva il 20enne uscire di casa con gli stessi abiti indossati durante la razzia, oltre a un borsone per nascondere la refurtiva. Da qui gli inquirenti erano riusciti a risalire all’identità del giovane, che risiedeva proprio a Gela, ma, quando si sono recati presso la sua abitazione per arrestarlo, non lo avevano trovato. V.S. aveva infatti già lasciato la Sicilia, forse proprio per sfuggire alla giustizia subito dopo aver messo a segno il colpo. La sua destinazione era però ancora un mistero. La polizia non si è tuttavia data per vinta ed ha proseguito con le indagini, allo scopo di rintracciare il fuggitivo. Ne sono seguite così sei mesi di pazienti ricerche che, nelle scorse settimane, hanno permesso di scoprire come il 20enne avesse attraversato letteralmente tutta l’Italia, transitando per Milano. Alla fine, grazie alla collaborazione degli agenti del Commissariato di Milano Mecenate, la polizia gelese ha rintracciato il nuovo domicilio di V.S., sito a Paullo. Così, nella giornata di lunedì 2 maggio, è scattata l’operazione che ha permesso di chiudere le manette ai polsi del malvivente che, dopo tutti quei mesi, era ormai convinto di averla fatta franca.
Redazione Web