Associazione Residenti Malaspina: «Nessun prolungamento dei bus nel nostro quartiere. Le istituzioni rispondano!»

È dal luglio 2012 che l’Associazione Residenti Malaspina, quartiere di Pioltello, sta denunciando alle istituzioni (Regione, Provincia, Comune di Milano, ATM, Comuni di Segrate e Pioltello) quella che chiama “un’assurda situazione” riguardante i trasporti pubblici che interessano la loro zona; nell’occhio del ciclone le linee 923 e 73 di Atm o la Z402 di Autoguidovie.

Tali bus ad oggi transitano obbligatoriamente dalla rotatoria sulla Rivoltana che consente l’accesso al quartiere Malaspina, ma non effettuano nessuna fermata provvisoria all’interno di esso, costringendo i residenti e pendolari a percorrere lunghi e scomodi tratti di strada a piedi. Viene chiesto, dunque, il prolungamento di una sola fermata di una delle tre linee (preferibilmente la 923) all’interno del quartiere – possibilmente di fronte alla sede del liceo scientifico Machiavelli – per servire un’utenza potenziale di circa 2000 persone (tra gli oltre 600 studenti del liceo, i quasi 500 residenti e i 900 dipendenti delle aziende 3M e Iside).
Portavoce della lotta per ottenere tale fermata, il presidente dell’associazione Andrea Da Dalt: «Non chiediamo un mezzo dedicato, ma solo la disponibilità di un mezzo di trasporto pubblico già esistente in zona. Siamo interessati a fasce orarie ben precise ossia quelle delle ore di punta: un bus ogni 15 minuti dalle 7 alle 9:30 del mattino e dalle 16:30 alle 21. Nel resto della giornata, andrebbe bene anche un mezzo ogni ora. Abbiamo bisogno di questo servizio in tempi brevi!».
La palla nel frattempo è stata rimbalzata per questioni di competenza dal Comune di Segrate all’assessore provinciale De Nicola, fino ad arrivare al Comune di Milano, che ha tenuto un tavolo di incontro il 19 marzo con il sindaco segratese Alessandrini e l’assessore ai trasporti di Pioltello: “Stiamo lavorando per trovare al più presto una soluzione”, ha reso noto l’assessore alla mobilità Piefrancesco Maran all’associazione residenti.
«La risposta non ci ha soddisfatto e se continueremo a non ricevere riscontri, non potremo far altro che ricorrere a qualche trasmissione televisiva d’inchiesta per dare risonanza alla questione e far valere i nostri diritti», conclude Da Dalt.
Francesca Tedeschi