Bufera sulla bonifica dell’area ex-Sisas di Rodano/Pioltello: sei arresti per corruzione e traffico di rifiuti

È una vera e propria bufera quella che si è abbattuta sulla bonifica dell’ex-Sisas, al confine tra i Comuni di Rodano e Pioltello, con sei provvedimenti di custodia cautelare emessi tra Roma, Milano e Napoli.

Gli arresti sono stati operati dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe), al termine di un’indagine durata due anni e coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Dda di Milano. A finire in carcere sono state sei persone, tutte funzionari pubblici e titolari d’impresa, coinvolte a vario titolo nelle operazioni di bonifica dell’area e accusate di corruzione e traffico illecito di rifiuti.

Il nome più illustre tra i destinatari dei provvedimenti è quello di Luigi Pelaggi, all’epoca funzionario del Ministero dell’Ambiente e nominato nel 2010 commissario straordinario proprio per la bonifica dell'area.

Secondo quanto riferito dai carabinieri, i sei arrestati si sarebbero resi responsabili di truffa aggravata e corruzione per aggiudicarsi l’appalto per l’esecuzione dei lavori di risanamento, con le conseguenti erogazioni statali, e per ottenere lo smaltimento dei rifiuti in siti di proprietà. Per giungere a quest’ultimo obiettivo, costoro avrebbero declassificato illegalmente i rifiuti da “pericolosi” a “non pericolosi”, assicurandosi quindi ingiusti profitti.

Con gli arresti effettuati dai carabinieri è stata così gettata nuova luce sulla bonifica dell’ex polo chimico di Rodano/Pioltello, che occupa una superficie di 330mila mq e ospitava tre discariche contenenti circa 280mila tonnellate di rifiuti industriali. Nel 2011 una operazione di risanamento preliminare aveva salvato in extremis l’Italia dal pagamento di pesanti sanzioni imposte dalla Commissione Europea, ma da allora le zone d'ombra si erano susseguite senza sosta.

Proprio la lentezza nelle operazioni e la poca trasparenza circa lo smaltimento dei rifiuti rimossi avevano sollevato le perplessità delle istituzioni, sia da parte di Regione Lombardia che dei Comuni di Rodano e Pioltello. Ora però, grazie alle indagini e ai relativi arresti, le polemiche e i dubbi paiono di fatto aver trovato conferma.

Alessandro Garlaschi