Maroni restituisce a Rodano i beni confiscati dalla criminalità organizzata

Il 18 gennaio, alla presenza del sindaco Michele Comaschi e del prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi

 

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha consegnato a Rodano i beni confiscati alla criminalità organizzata. La cerimonia è avvenuta nel pomeriggio di martedì 18 gennaio in casa Gola, alla presenza del primo cittadino Michele Comaschi e del prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi. In occasione dell’arrivo del Ministro sono state messe in atto nel centro storico del piccolo Comune imponenti misure di sicurezza.
Sono sei gli immobili confiscati al boss Carmine Sposito: due villette in via Delle Querce 9/C e Del Noce 3/H, un appartamento in via Dei Tigli 2/A (case rosse), un box in via Papa Giovanni XXIII e una lavanderia in piazza Corte Ferrario a Lucino, proprio davanti al luogo dove è stata organizzata la conferenza stampa. Maroni ha anche ricordato l’importanza dell’attività dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, anch’essa presente  a casa Gola con il suo direttore Mario Morcone. «A un anno dalla sua creazione ha già portato a risultati evidenti ed encomiabili» spiega il Ministero dell’Interno in una nota. Il Ministro ha inoltre annunciato la prossima apertura di una sede dell’Agenzia anche nel centro di Milano, proprio all’interno di un immobile confiscato. La presenza di Maroni in Martesana si fa sempre più frequente: poche settimane fa il Ministro ha presenziato all’inaugurazione di una struttura per bambini nella vicina Segrate. «Gli immobili confiscati a Rodano saranno messi a disposizione del Comune - ha spiegato il primo cittadino Michele Comaschi ai cronisti all’uscita da casa Gola -. Quest’ultimo li concederà in locazione attraverso un bando, nel quale verranno privilegiati i rappresentanti delle Forze dell’ordine. I proventi saranno devoluti a favore dei nostri Servizi sociali».

Lorenzo Invernizzi