Il sindaco di San Donato, Andrea Checchi, è finito al centro di un ignobile attacco personale ad opera di ignoti balordi. Nei giorni scorsi, infatti, una scritta profondamente offensiva è stata tracciata con della vernice spray su un cartellone informativo all’interno del parco di via Moro. La questione, che ha rapidamente fatto il giro dei social network nei gruppi cittadini locali, ha suscitato l’unanime indignazione di tutto il Consiglio comunale sandonatese. «La condanna ad atti di questa natura, indipendentemente dal colore politico, sarà sempre assoluta da parte nostra – recita una nota congiunta diramata dai componenti dell’assemblea cittadina -. Andrea Checchi è un sindaco e dunque un uomo delle istituzioni: chi lo insulta, insulta direttamente l’istituzione che l’uomo rappresenta. Non si tratta dunque soltanto di un’offesa personale, ma di un attacco al sistema democratico che la persona incarna. Il clima di odio sociale dilagante fa male alle istituzioni e alla democrazia, ma prima di tutto fa male alla città e ai cittadini». Dal canto proprio, il primo cittadino sandonatese non ha ceduto alla pesante provocazione: «Davanti a tutto questo, sono due le certezze che mi danno un’immensa forza – ha affermato -: che in un periodo così faticoso e particolarmente delicato per la vita dei cittadini e delle cittadine della nostra città (pandemia in primis!) le priorità per me come uomo e come sindaco sono altre; che episodi come questo mi fanno sempre più capire che sto agendo per il meglio della Comunità». Numerose sono state le attestazioni di stima e solidarietà che Andrea Checchi ha ricevuto sia dagli esponenti politici che dai semplici cittadini sandonatesi.