Proseguono le indagini sull'omicidio di Verrascina, freddato con due colpi di pistola a San Giuliano Milanese: arrestate 6 persone

È stata una vera e propria esecuzione quella che ha portato alla morte di Saverio Luca Verrascina, avvenuta a San Giuliano Milanese il 10 gennaio scorso.

In un primo momento, le indagini dei militari del'Arma dei Carabinieri di San Donato avevano portato all’arresto di Giuseppe Pellitteri, accusato di essersi vendicato per un pestaggio subìto dal Verrascina nei giorni precedenti. Il lavoro degli inquirenti, tuttavia, ha permesso di far luce su un quadro molto più ampio, legato ad una indagine per traffico internazionale di stupefacenti, condotta dal Sostituto Procuratore della repubblica di Milano. In alcune intercettazioni telefoniche operate nel corso dell’indagine, infatti, erano state colte alcune conversazioni direttamente legate all’aggressione subita da Pellitteri e al conseguente omicidio del Verrascina. Successivi accertamenti tecnici hanno quindi consentito il fermo di cinque persone, coinvolte a vario titolo nell’esecuzione di Verrascina. Si tratta del 36enne C.C., affiliato al clan camorristico “Gionta”, della 59enne D.P.C., del 32enne L.M., del 39enne E.A. e del 35enne I.J. A loro si è poi aggiunto il 36enne P.S., trovato in possesso di un revolver. In seguito ad ulteriori perquisizioni, i Carabinieri hanno individuato un vero e proprio arsenale, custodito in un box di Milano riconducibile ad uno degli arrestati. All’interno dell’autorimessa sono stati rinvenuti un fucile russo calibro 7,62, due pistole semiautomatiche e numerose munizioni, oltre a due passamontagna, un’auto rubata e due targhe, anch’esse provento di un furto.

Alessandro Garlaschi