San Giuliano: le case popolari ex Genia sono state sgomberate dagli abusivi

Incassato il via libera da parte del Giudice, la polizia locale ha potuto procedere ad allontanare coloro che avevano occupato 4 appartamenti nella struttura di via Trieste

Gli agenti durante le operazioni di sgombero

Gli agenti durante le operazioni di sgombero

Segala: «Riportati finalmente ordine e legalità»

Niente più occupazioni abusive nelle case popolari ex Genia di via Trieste, a San Giuliano. Attorno alle 7.30 di lunedì 28 maggio, infatti, il Comandante della polizia locale e quattro agenti si sono recati presso la struttura abitativa, sorta nell’area dell’ex caserma dei carabinieri, per effettuare gli sgomberi dei 4 appartamenti occupati e mettere in sicurezza l'area. Con loro erano presenti anche il sindaco, Marco Segala, ed il Curatore Fallimentare di Genia, il dott. Italo Vergallo. L’allarme era scattato tra febbraio e marzo, quando i residenti dell’area avevano segnalato in Municipio la presenza di alcuni abusivi nel complesso abitativo in stato di abbandono a seguito del fallimento dell’ex multiservizi. A seguito di un sopralluogo effettuato dalla polizia locale, che aveva di fatto confermato quanto riferito dai cittadini, il sindaco aveva scritto al Curatore Fallimentare, responsabile dell'edificio di via Trieste, chiedendo un intervento di sgombero. Una volta giunto il via libera da parte del Giudice delegato, il Comune ha potuto finalmente procedere ad allontanare gli occupanti. «Non posso che esprimere la mia soddisfazione e ringraziamento per l’operazione eseguita – ha commentato Marco Segala -. Tuttavia la struttura di via Trieste desta preoccupazione: oltre ad essere in stato di abbandono ormai da quasi un decennio, rischia di provocare un fortissimo squilibrio contabile per il nostro Ente. Lo stabile è stato infatti co-finanziato da Regione Lombardia per oltre 1,5 milioni di euro. Se il concordato (il piano elaborato dal Comune per tentare di rientrare in possesso del patrimonio immobiliare di Genia, ndr) non dovesse essere approvato, la Regione richiederebbe all'Ente l'intero importo. Spero vivamente di riuscire a risolvere anche questa grana, ereditata dalla mala gestione di chi ci ha preceduto».
Redazione Web

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