Sud Est Milano, i contagi crescono ancora, a San Giuliano Milanese quasi duemila positivi, Peschiera Borromeo sfonda quota mille

La situazione resta critica in tutta la zona. Molte città sono sotto stress e le strutture sanitarie in sofferenza.

Le notizie e i dati divulgati dalle autorità politiche e sanitarie negli ultimi giorni raccontano di un’Italia fortemente provata dalla seconda ondata di coronavirus che sta mettendo a dura prova la tenuta delle strutture sanitarie di gran parte della Penisola. Uno spiraglio di luce in fondo al tunnel forse, però, c’è perché l’indice del contagio, il cosiddetto RT, sembra progressivamente, anche se lentamente, calare. Ciò significa che non bisogna allentare la presa ma affrontare le difficoltà con quel briciolo di speranza e positività che stava andando scomparendo anche tra i cittadini. 
Tra le aree più colpite dal covid si conferma il milanese, con il Sud Est in prima linea nella battaglia. Qui, i dati degli ultimi giorni parlano di 97 nuovi casi di positivi domenica e 143 sabato; la corsa del covid sembra, forse, rallentare. Anche se ovviamente è presto per cantare vittoria, perché sono molte le cittadine e i paesi fortemente stressati e afflitti da una diffusione del contagio tra a popolazione ancora molto preoccupante.

Gli ultimi aggiornamenti, facenti riferimento ai dati registrati e divulgati da Palazzo Lombardia, parlano di San Giuliano Milanese come la città in cui si è registrato il maggior numero di persone positive al tampone del Covid. Da febbraio, i casi sono drammaticamente vicini a quota duemila (1945 + 27 rispetto a ieri). Desta preoccupazione anche il dato relativo a Peschiera Borromeo, dove è stata superata la soglia (anche psicologica) dei mille contagiati (1030 + 7 rispetto a ieri) sempre dal mese di febbraio. Sotto stress anche San Donato Milanese 1321 (+7),  Melegnano  980(+19), Mediglia 590 (+10) e Paullo 451+(7), Pantigliate 245 (+7), Tribiano 146 (+2).

I dati restano comunque in linea con la media regionale e provinciale e la speranza che la seconda ondata possa lentamente mollare la propria presa inizia a farsi concreta. Le autorità invitano a continuare a rispettare le misure disposte per limitare la diffusione del contagio e permetterci, chissà, di trascorrere un Natale, se non “normale”, quantomeno sereno in compagnia degli affetti e dei parenti più stretti. Inutile dire che sarà la sensibilità e la responsabilità individuale a indirizzare in un senso o nell’altro l’inizio del nuovo anno, che si spera migliore di quello che sta per chiudersi.

Mentre a Colturano (Che registra 73 contagiati dal mese di febbraio, + 1 rispetto a ieri) il sindaco Giulio Guala assicura che l’amministrazione sta facendo tutto il possibile per mantenere la coesione sociale, si inizia a ragionare in termini di riapertura delle scuole, inizialmente fino alle medie.

Intanto alcune aziende del territorio si stanno attrezzando per lo stoccaggio dei vaccini che a partire dal prossimo gennaio potranno essere a disposizione della popolazione; si lavora in particolare alla predisposizione di apposite celle frigorifere in cui i vaccini dovranno essere conservati a temperature che potrebbero arrivare fino a 80 gradi sotto lo zero.

Resta all’ordine del giorno anche il tema del vaccino antinfluenzale, cui molti cittadini hanno già potuto accedere ma che sta destano alcune situazioni di caos.

Dunque, mentre il Paese di prepara all’avvicinarsi delle festività Natalizie, si attende la decisione del Ministero della Sanità e delle Regioni circa la possibilità di una “risalita” della Lombardia in zona arancione, cosa che garantirebbe quel tanto di libertà di movimento in più, da sfruttare in modo responsabile, per poter nuovamente unire le persone e non privare a nessuno la possibilità di trascorrere qualche giorno di serenità a cavallo del Natale.

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