Il sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, ancora al centro di pesanti accuse su trasporti e Sistema Seso: «Sono solo calunnie»

Adriano Alessandrini, sindaco di Segrate, ancora sotto accusa. Dopo aver occupato le prime pagine dei giornali per il processo T-Red – la cui sentenza, attesa già nei giorni scorsi, è invece slittata a dicembre – di nuovo sotto i riflettori. A tiralo in causa, questa volta, le pesanti dichiarazioni di una stretta collaboratrice di Piero Di Caterina, titolare della Caronte, la ditta di trasporti che per vent’anni ha gestito il trasporto pubblico segratese. Giulia Limonta, infatti, durante una testimonianza fatta in aula lo scorso 30 ottobre nell’ambito del processo a Monza sul “Sistema Sesto”, mentre spiegava come avrebbe all’epoca dei fatti confezionato, su precisa indicazione del Di Caterina, buste contenenti denaro per Filippo Penati – ex Presidente della Provincia di Milano e ex Sindaco di Sesto San Giovanni -, avrebbe anche riferito di «soldi dati al primo cittadino segratese».

Giulia Limonta, infatti, durante una testimonianza fatta in aula lo scorso 30 ottobre nell’ambito del processo a Monza sul “Sistema Sesto”, mentre spiegava come avrebbe all’epoca dei fatti confezionato, su precisa indicazione del Di Caterina, buste contenenti denaro per Filippo Penati - ex presidente della Provincia di Milano e ex sindaco di Sesto San Giovanni -, avrebbe anche riferito di «soldi dati al Primo Cittadino segratese». Immediata e forte la reazione del sindaco Alessandrini. Tramite il legale Gabriele Roveda - lo stesso che lo difende nel processo T-red - ha subito fatto sapere alla stampa: «Il Sindaco non è mai stato tra gli indagati nel procedimento sul “Sistema Sesto”, anzi è persona offesa. Dopo aver letto con attenzione le trascrizioni dell’udienza, presenterò una denuncia contro la testimone per diffamazione e calunnia. Tutto questo - secondo la nostra chiave di lettura - è stato fatto in vista dell’udienza, prevista per il prossimo 11 dicembre presso il Tribunale di Monza, in cui Di Caterina è imputato per calunnia contro il Sindaco e la dirigente comunale Laura Aldini». Brevemente ricapitoliamo l’antefatto ai lettori, altrimenti non si comprende il nesso tra il processo in corso a Monza, Di Caterina e il sindaco Alessandrini. Procediamo con ordine. Il sindaco Alessandrini, ancor prima che partissero le indagini sul “Sistema Sesto”, aveva già sporto denuncia contro Di Caterina per accadimenti che risalgono ai tempi dell’assegnazione dell’appalto del trasporto pubblico a Segrate. Nel marzo del 2011, infatti, il patron di Caronte avrebbe pronunciato all’interno del municipio, alla presenza di testimoni, pesanti calunnie alla dirigente Laura Aldini - allora direttore generale - e al Sindaco, affermando di essere stato escluso dalla gara a causa di tangenti non pagate. Abbiamo già detto che la ditta Caronte aveva gestito, dal 1987 per vent’anni in regime di proroga, il trasporto pubblico segratese finché il Comune non era stato obbligato, in adempimento di legge, a predisporre un bando e una gara pubblica. L’appalto però fu assegnato (per mancanza di requisiti la ditta Caronte fu esclusa) all’Atm. Di Caterina, non soddisfatto, presentò una serie di ricorsi, ma «undici sentenze a favore del Comune di Segrate sulla correttezza della gara», come ha affermato l’avvocato Roveda, gli diedero torto. Questo, evidentemente, non fu sufficiente a placare il suo animo e proseguì tirando fuori la questione delle presunte bustarelle. «Pura vendetta, insomma, dopo aver perso l’appalto, l’ha giurata al sindaco e alla dirigente. E queste ultime dichiarazioni della Limonta non sono che la prosecuzione del suo piano di vendetta», questa la tesi sostenuta dalla difesa di Alessandrini.
Cristiana Pisani