Lucchini-Artoni: il Sindaco firma l’ordinanza per fermare l’emissione di fumi, ma le fuoriuscite non si arrestano

Non si placano le polemiche all’indirizzo dell’azienda Lucchini-Artoni di Segrate, da tempo nel mirino dei residenti, che l’accusano di produrre emissioni rumorose e maleodoranti.

Nei giorni scorsi, infatti, il primo cittadino di Segrate, Adriano Alessandrini, aveva firmato un’ordinanza che decretava lo stop alla fuoriuscita di fumi dalle ciminiere dell’azienda. Nonostante ciò, vapori asfissianti hanno continuato a levarsi verso il cielo anche dopo che l’ordinanza era entrata in vigore. A riferirlo sono stati i cittadini che risiedono nei quartieri limitrofi alla fabbrica i quali, dopo aver percepito i fastidiosi odori, hanno provveduto a contattare tempestivamente la Polizia Locale e i Carabinieri della Tenenza segratese. Dal canto proprio, l’Amministrazione comunale ha subito precisato come, alla base di questa circostanza, ci fosse stato un semplice disguido “temporale”. Sembra infatti che, all’atto dell’entrata in vigore dell’ordinanza, i vertici di Lucchini-Artoni non fossero presenti in sede, ma si trovassero temporaneamente all’estero. Il fatto avrebbe quindi causato l’impossibilità di operare una consegna tempestiva del documento. Intanto, l’azienda deve finire di fare i conti con le indagini della Guardia di Finanza in merito alla questione dell’area ex-dogana. I terreni, infatti, sono ancora sotto sequestro e su Lucchini-Artoni pesa l’accusa di smaltimento illecito di rifiuti.

Alessandro Garlaschi